Date delle riunioni del BCE Governing Council per il 2024
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25 Gennaio 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati
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7 Marzo 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati
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11 Aprile 2024 : Tassi di interesse invariati da parte della BCE
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6 Giugno 2024 - BCE tagli i tassi di 25 punti base
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18 Luglio 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria
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12 Settembre 2024 - BCE taglia di tassi di altri 25 punti base
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17 Ottobre 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria
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12 Dicembre 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria
12 Dicembre 2024: La BCE ha tagliato i tassi di 25pb
La BCE ha mantenuto i tassi di interesse a 3,15% per dicembre, riducendo il tasso sui depositi al 3%. L'inflazione è prevista tornare al 2% entro il 2026, ma rimane alta a causa degli adeguamenti salariali ritardati. Le prospettive di crescita sono riviste al ribasso, mentre il portafoglio PEPP scende di €7,5 miliardi al mese. I trader si aspettano riduzioni dei tassi per 127 punti base entro il 2025.
17 Ottobre 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria
La Banca Centrale Europea ha annunciato un nuovo taglio dei tassi d’interesse dello 0,25%, portando il tasso di rifinanziamento principale al 3,4%. Questo aggiustamento si inserisce nel percorso di riduzione dei tassi già avviato all'inizio dell'anno, con l'obiettivo di sostenere l’economia europea. Tuttavia, nel suo ultimo bollettino, la BCE ha evidenziato un aspetto preoccupante: il rallentamento economico in Europa è più marcato del previsto. Questo rallentamento riguarda soprattutto il settore manifatturiero, che soffre per il calo delle esportazioni. In aggiunta, le imprese europee stanno limitando gli investimenti, il che sta contribuendo a una frenata complessiva dell'economia. Uno degli effetti principali di questa situazione è il forte ribasso dell’inflazione, scesa all'1,7%, leggermente al di sotto delle stime che la prevedevano all'1,8%. Questo calo, se da un lato aiuta a contenere l’aumento dei prezzi, dall'altro evidenzia la fragilità della crescita economica del continente.
12 Settembre 2024: I tagli della BCE
La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un taglio dei tassi di interesse, riducendo il tasso sui depositi dallo 3,75% al 3,5%, pari a uno 0,25%. Tuttavia, i tassi di rifinanziamento principale e marginale hanno subito riduzioni più significative: il tasso principale è sceso dal 4,25% al 3,65%, con un taglio di oltre mezzo punto, mentre il tasso marginale è passato dal 4,5% al 3,9%, con una diminuzione dello 0,6%. Nonostante la comunicazione ufficiale della BCE parli di un taglio di solo dello 0,25%, questo si riferisce principalmente ai tassi sui depositi, meno rilevanti rispetto ai tassi di rifinanziamento. La BCE ha segnalato un rallentamento dell'economia europea, ma prevede un recupero entro la fine dell'anno. Inoltre, l'inflazione rimarrà al di sopra del 2%, sebbene con una tendenza al ribasso. Infine, Christine Lagarde ha confermato che le previsioni di rallentamento per la Germania sono state incorporate nelle proiezioni economiche della BCE.
20 Agosto 2024: Prossima riunione BCE: Europa in attesa e previsioni di ulteriori riduzioni dei tassi
Questa settimana, l'attenzione è rivolta all'Europa, dove l'incertezza economica persiste in vista delle decisioni imminenti della Banca Centrale Europea (BCE). I dati macroeconomici recenti hanno deluso, come dimostra il calo dell'indice ZEW di agosto, sceso a 19,2 punti rispetto ai 34 attesi dagli esperti. La zona euro si prepara con apprensione alla riunione della BCE programmata per il 12 settembre. In particolare, i dati trimestrali sulla crescita salariale, che saranno pubblicati giovedì, sono attesi con grande interesse e saranno un indicatore chiave per la BCE.
Secondo un recente sondaggio di Reuters, gli economisti prevedono che la BCE possa attuare due ulteriori riduzioni dei tassi di interesse, rispettivamente a settembre e dicembre. Questi tagli potrebbero essere necessari per stimolare l'economia e rispondere all'attuale situazione di incertezza economica nella zona euro
12 Agosto 2024: Antonio Tajani: Appello alla BCE per misure espansive e sostegno all’economia, con un focus su Medio Oriente e commercio nel Mar Rosso
Antonio Tajani, vice premier italiano, ha lanciato un appello alla Banca Centrale Europea (BCE) per abbandonare la politica di rigore e adottare misure più espansive per stimolare l'economia, abbassando i tassi di interesse e sostenendo le imprese. Tajani ha sottolineato che l'economia europea, colpita da crisi e inflazione, sta crescendo troppo lentamente e ha espresso preoccupazione per il rischio di un declino economico globale dell'Europa. Inoltre, ha ribadito la necessità di una soluzione "Due popoli due Stati" per il Medio Oriente e ha chiesto a Israele di fermare gli attacchi che causano vittime civili, offrendo anche il supporto italiano per la missione di controllo della costruzione dello Stato palestinese e per proteggere il commercio nel Mar Rosso.
29 Luglio 2024: Ex banchiere centrale prevede taglio tassi BCE a settembre, occhi puntati su elezioni USA
L'ex vice governatore della Banca Centrale d'Irlanda, Stefan Gerlach, ritiene probabile un taglio dei tassi da parte della BCE a settembre. Questa previsione si basa sull'attesa di un'inflazione in calo e di un rallentamento economico nell'eurozona. I mercati finanziari sembrano concordare, con una probabilità stimata del 64% per una riduzione dei tassi a settembre. Gerlach prevede che questo potrebbe essere il secondo taglio dell'anno, ma le chance di un terzo nel 2024 sono considerate basse. Ha inoltre espresso preoccupazione per l'impatto potenziale delle elezioni USA sull'economia europea.Nonostante queste proiezioni, l'economista sottolinea che le decisioni della BCE rimarranno basate sui dati economici più recenti, mantenendo un approccio flessibile alla politica monetaria.
18 Luglio 2024: BCE mantiene i tassi invariati al 3.75 %
La Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere il tasso d'interesse principale al 3,75%, e la decisione riguardo a un possibile abbassamento a settembre resta incerta. Christine Lagarde ha indicato che la BCE baserà la sua scelta sui dati futuri, osservando che, sebbene l'inflazione sia scesa al 2,5% dopo aver raggiunto il picco del 10,6% nel 2022, l'inflazione elevata nei servizi e le incertezze geopolitiche continuano a costituire rischi significativi. Questa decisione è coerente con le aspettative del mercato, che è preoccupato per l'inflazione spinta dall'aumento dei salari e dalle tensioni globali. Lagarde ha minimizzato le preoccupazioni per un'inflazione persistente, ma ha ammesso che l'inflazione nei servizi, ancora sopra il 4%, potrebbe ritardare un possibile abbassamento dei tassi. Dopo l'annuncio, l'euro è sceso rispetto al dollaro.
08 Luglio 2024: BCE - prospettive sui tassi di interesse
A giugno 2024, la BCE ha ridotto i tassi di interesse come previsto dagli analisti, sebbene non sia stata tra le prime, essendo preceduta dalle banche centrali di Svizzera, Svezia e Canada. Secondo Ulrike Kastens di DWS, non è previsto un ulteriore taglio dei tassi nella riunione del 18 luglio 2024. Attualmente, la politica monetaria è più restrittiva per contrastare l'inflazione. Le banche centrali occidentali stanno riducendo i tassi da livelli elevati per moderare la crescita economica e stabilizzare i prezzi. Le aspettative di mercato si sono adattate: inizialmente previsti sette tagli dei tassi, ora se ne prevedono tre, portando il tasso di deposito alla fine dell'anno al 3,25%. Nel 2025, i tassi potrebbero toccare il minimo solo nella seconda metà del decennio, attestandosi intorno al 2,5%, riflettendo le incertezze sull'inflazione.
01 Luglio 2024 - Lagarde: La BCE adotta una strategia prudente sui futuri tagli dei tassi di interesse
Lunedì, la presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Christine Lagarde, ha evidenziato l'approccio prudente che l'istituzione sta adottando riguardo a eventuali ulteriori riduzioni dei tassi di interesse. La BCE sta monitorando attentamente l'evoluzione del mercato del lavoro nell'Eurozona, che al momento si presenta robusto. Lagarde ha spiegato che, dato il vigore del mercato occupazionale, la BCE potrebbe necessitare di più tempo per raccogliere dati aggiuntivi prima di procedere con ulteriori tagli dei tassi. Questo atteggiamento riflessivo mira a garantire che qualsiasi decisione futura sia basata su un'analisi completa e accurata delle condizioni economiche prevalenti. Inoltre, il presidente ha sottolineato la necessità di mantenere una politica monetaria equilibrata per evitare di compromettere la stabilità dei prezzi. Sebbene l'inflazione sia in discesa, la BCE rimane vigile e pronta ad adattare le sue strategie per assicurare che l'inflazione si stabilizzi intorno al target del 2% nel medio termine. La cautela della BCE riflette anche le incertezze globali, inclusi i potenziali impatti economici derivanti da conflitti geopolitici e dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime. Pertanto, qualsiasi ulteriore azione sui tassi di interesse sarà attentamente calibrata per sostenere una crescita economica sostenibile e inclusiva nell'Eurozona.
27 Giugno 2024: ECB's Rehn - 'Ragionevoli' le aspettative di due tagli dei tassi nel 2024
Olli Rehn, membro della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato mercoledì che le aspettative di mercato riguardanti due ulteriori tagli dei tassi nel 2024, portando il tasso fino al 2.25% nel 2025, sono considerate 'ragionevoli', secondo Bloomberg.
Il capo della banca centrale finlandese ha inoltre affermato che "pur garantendo il ritorno dell'inflazione al 2%, i funzionari non dovrebbero frenare eccessivamente l'attività economica." Questi commenti hanno mantenuto la pressione ribassista sulla coppia EUR/USD, che si avvicina ai minimi intraday intorno a 1.0710 al momento della stesura.
20 Giugno 2024: La Bce prevede una forte ripresa economica trainata dai consumi nel 2024
La ripresa economica dell'Eurozona all'inizio del 2024 ha superato le aspettative della Bce e si prevede che continuerà a un ritmo più rapido di quanto inizialmente previsto. Secondo il Bollettino economico della Bce, la crescita è spinta dalla domanda estera e dai consumi, sostenuti da un miglioramento del reddito disponibile reale, da una solida dinamica salariale, dall'incremento graduale della fiducia e dal miglioramento delle condizioni di scambio. La Bce prevede una ripresa guidata dai consumi nel corso del 2024.
14 Giugno 2024: Approccio Cauto alla Politica Monetaria: Le Posizioni dei Politici della BCE Centeno, Kazāks e Vasle
I politici della BCE Mario Centeno, Mārtiņš Kazāks e Bostjan Vasle sottolineano un approccio cauto e dipendente dai dati alla politica monetaria. Riconoscono la tendenza verso un'inflazione più bassa, ma enfatizzano la necessità di bilanciare l'allentamento delle restrizioni con il mantenimento di un certo grado di restrittività.
Secondo Mario Centeno, policymaker della BCE, il processo di disinflazione riprenderà dopo agosto. Egli prevede una ripresa dei salari reali e sottolinea un approccio alla politica monetaria basato sui dati. Tuttavia, non fornisce una tempistica specifica per un potenziale taglio dei tassi e chiarisce che un taglio a luglio è fuori discussione. Centeno indica un atteggiamento cauto e attendista, escludendo un impegno preventivo per un potenziale taglio a settembre.
Mārtiņš Kazāks ritiene ragionevoli le aspettative del mercato sui tassi della BCE e riconosce l'elevata incertezza delle prospettive economiche. Egli suggerisce che, sebbene alcune restrizioni possano essere allentate, un certo grado di restrittività dovrebbe essere mantenuto per garantire la stabilità. Kazāks sostiene l'idea di ulteriori tagli dei tassi se la traiettoria dei dati rimane favorevole.
Bostjan Vasle, capo della banca centrale slovena, prevede che il taglio dei tassi procederà a un ritmo più lento rispetto ai precedenti aumenti. Sottolinea che l'inflazione è notevolmente rallentata negli ultimi mesi, ma mette in guardia da diversi rischi per il processo di disinflazione. Vasle sottolinea l'importanza di prendere decisioni riunione per riunione, allineandosi con l'approccio più ampio del consiglio direttivo di attendere dati completi prima di prendere qualsiasi decisione sul taglio dei tassi, potenzialmente a settembre.
13 Giugno 2024: Lagarde: futuri tagli dei tassi BCE possibili, ma potrebbe passare del tempo
La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato in un'intervista concessa a diversi giornali che la decisione di tagliare i tassi di interesse dello 0,25% non implica un percorso lineare di riduzione dei tassi. Questa decisione dipenderà fortemente dai dati sui salari e sugli utili delle aziende.
Lagarde ha sottolineato che potrebbero esserci periodi in cui la BCE manterrà i tassi fermi, e ha indicato la possibilità che la Banca Centrale Europea tenga i tassi stabili per un periodo più lungo di una singola riunione.
La presidente ha inoltre affermato che ulteriori tagli dipendono dai dati, in particolare quelli sui salari e sugli utili delle aziende, e ha chiarito che la decisione di tagliare i tassi è stata presa in base a una valutazione dei dati disponibili al momento.
06 Giugno 2024: BCE Tagli i tassi di 25 punti base
La Banca Centrale Europea ha annunciato oggi alle 14:15 CET la sua ultima decisione di politica monetaria. Ecco i dettagli principali della decisione della BCE:
- I tassi sono stati tagliati di 25 punti base, in linea con le aspettative del mercato
- Il tasso sui depositi presso la banca centrale è stato abbassato dal 4,00% al 3,75%
Variazione delle previsioni di inflazione
- La BCE ha deciso di aumentare le previsioni di inflazione per quest'anno dal 2,3% delle proiezioni di marzo al 2,5% delle proiezioni di giugno.
- L’inflazione core è prevista al 2,8% nel 2024
Altre misure
- Gli acquisti del PEPP saranno ridotti di 7,5 miliardi di euro al mese nella seconda metà del 2024 e interromperanno i reinvestimenti del PEPP alla fine del 2024
- La BCE ha affermato che non si impegnerà preventivamente su alcun tasso particolare percorso e che le decisioni continueranno ad essere prese riunione per riunione
Commenti di Christine Lagarde alla conferenza stampa
- L'inflazione nell'Eurozona è scesa in modo significativo, ma le banche vedono un CPI leggermente più alto nel 2024 e nel 2025
- La BCE è determinata a mantenere la politica restrittiva per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%
- L’indebolimento dell’economia mondiale e le tensioni tra le maggiori economie potrebbero ostacolare la ripresa dell’economia dell’Eurozona
Queste sono le informazioni principali relative alla decisione della BCE sulla politica monetaria e i commenti di Christine Lagarde alla conferenza stampa
04 Giugno 2024: Bce in attesa del taglio dei tassi
Secondo le aspettative, la Banca Centrale Europea (BCE) è attesa di annunciare un taglio dei tassi nella riunione del 6 giugno, con la possibilità di un abbassamento dello 0,25%. Tuttavia, recenti rilevazioni indicano un'inaspettata salita dell'inflazione e il tasso di disoccupazione che tocca minimi dal 1995.
Christine Lagarde ha dichiarato che il taglio dei tassi potrebbe non arrivare, considerando i recenti sviluppi dell'inflazione. Inoltre, la situazione economica sembra essere ottima in Europa, il che potrebbe rendere controproducente un taglio dei tassi nel lavoro di rientro dell'inflazione nel target.
30 Maggio 2024: BCE pronta a tagliare i tassi?
La Banca Centrale Europea (BCE) ha chiaramente indicato la sua intenzione di ridurre i tassi di interesse dai loro livelli storicamente elevati. Il capo economista, Philip Lane, ha dichiarato che, "a meno di sorprese significative", ci sono prove sufficienti per allentare l'attuale rigore monetario. È probabile che la BCE agisca prima della Federal Reserve statunitense in questa direzione. I commenti dei membri della BCE suggeriscono che un taglio dei tassi di 25 punti base nella prossima riunione sia altamente probabile. La fiducia della BCE nelle proprie previsioni e la necessità di ridurre gradualmente il livello di restrizione della politica monetaria sono fattori chiave che guidano questa decisione. Anche se il recente miglioramento degli indicatori di fiducia e l'incremento dei salari potrebbero argomentare contro un taglio dei tassi, la comunicazione della BCE rende questa mossa quasi inevitabile. La BCE mira a ridurre gradualmente i tassi in linea con le aspettative di mercato, mantenendo al contempo il controllo sull'inflazione.
17 Maggio 2024: Inflazione in Italia ad aprile: terza più bassa nell'Eurozona
Secondo i dati consolidati pubblicati da Eurostat, l'inflazione in Italia ad aprile è scesa allo 0,9%, rispetto all'1,2% di marzo, risultando la terza più bassa nell'Eurozona. In tutta l'Eurozona, l'inflazione ad aprile è rimasta stabile al 2,4%. Tra i venti Paesi dell'Eurozona, solo Lituania (0,4%) e Finlandia (0,6%) hanno registrato tassi di inflazione più bassi rispetto all'Italia.
In generale, nell'Unione Europea l'inflazione è calata in 15 Paesi, tra cui l'Italia, è rimasta invariata in 4 Paesi ed è aumentata in 8 Paesi. Il tasso medio dei prezzi al consumo, calcolato con l'indice IPCA, è stato del 2,4% nell'Eurozona e del 2,6% nell'intera Ue, confermando le stime preliminari di fine aprile.
Un anno fa, l'inflazione media era del 7% nell'Eurozona e dell'8,1% nell'Ue a 27 Paesi. Ad aprile, i Paesi con i più alti tassi di inflazione sono stati Romania (6,2%), Belgio (4,9%) e Croazia (4,7%), mentre i tassi più bassi sono stati osservati in Lituania (0,4%), Danimarca (0,5%) e Finlandia (0,6%). In Italia, l'inflazione si è attestata allo 0,9%, in diminuzione rispetto all'1,2% di marzo.
Christine Lagarde e la BCE possono stare tranquille dopo il dato annunciato oggi relativo all'inflazione dell'area euro, salita su base annua al ritmo del 2,4%, lo stesso tasso di crescita del mese di marzo. I progressi verso il target della BCE pari al 2% sono significativi, considerando che nell'aprile 2023 l'inflazione era al 7%
01 Maggio 2024: Rallentamento dell'Inflazione in Italia a Aprile: Nuove Stime dell'Istat
L'Istat ha pubblicato le stime preliminari sull'inflazione di aprile, confermando un nuovo calo dell'inflazione che scende portandosi al 0,9%. Questo rallentamento dell'inflazione è stato principalmente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che hanno registrato un calo significativo (-13,9% rispetto al -10,3% di marzo), e dai servizi legati ai trasporti, che hanno anch'essi mostrato una riduzione (+2,9% rispetto al +4,5%). Anche i prezzi dei beni alimentari hanno registrato un lieve rallentamento (+2,6% rispetto al +2,7%).
Questo dato sull'inflazione costituisce una buona notizia per il governo Meloni, poiché l'andamento al ribasso dell'inflazione può avere impatti positivi sull'economia. Un fattore chiave di questa decelerazione è stata la ripresa dei prezzi dei beni energetici regolamentati, nonostante il calo congiunturale, che potrebbe indicare una maggiore stabilità nel settore energetico. Il rallentamento dell'inflazione è un elemento significativo per il governo, poiché può contribuire a contenere i costi per i cittadini e le imprese, favorendo la crescita economica e riducendo la pressione sui consumatori. Inoltre, può offrire spazio per politiche economiche più flessibili e favorire la fiducia dei mercati.
18 Aprile 2024: Confermato il prossimo taglio dei tassi a breve, a patto che non ci siano imprevisti
Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha rivelato che l'ente è pronto a procedere con una riduzione dei tassi d'interesse nel breve termine, a meno che non emergano shock inattesi.
Durante un'intervista con CNBC in occasione degli incontri del Fondo Monetario Internazionale (FMI), riportata da Europa Press, Lagarde ha commentato: "Il processo di disinflazione procede come previsto. Abbiamo bisogno di incrementare la fiducia in questo processo, ma, in assenza di grossi shock, ci stiamo avvicinando a un punto in cui sarà necessario allentare la politica monetaria restrittiva in un arco di tempo relativamente breve" .
Lagarde ha però sottolineato che la BCE non ha preso impegni definitivi riguardo ai tassi d'interesse. Nella riunione di aprile, la BCE ha lasciato intendere la possibilità di un taglio dei tassi a giugno, senza però confermarlo esplicitamente, e ha ribadito che le sue decisioni saranno guidate dall'analisi dei dati economici.
"La situazione attuale è caratterizzata da grande incertezza. Dobbiamo monitorare attentamente gli sviluppi e basare le nostre conclusioni sui dati" ha aggiunto Lagarde, evidenziando come l'incremento dei prezzi delle materie prime influenzi l'inflazione. La BCE manterrà quindi un approccio di massima cautela.
16 Aprile 2024: Dati Istat sull’inflazione in Italia per Marzo
Secondo i dati Istat, durante il mese di marzo 2024, l'Italia ha visto un lieve aumento dell'inflazione, con una crescita annua dell'1,2%, un dato leggermente inferiore alle stime preliminari che prevedevano un incremento dell'1,3%. Questa variazione annuale riflette un rallentamento nella caduta dei prezzi dei beni energetici, sia regolamentati che non regolamentati, e un rallentamento nell'aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati e dei tabacchi. L'inflazione di fondo, escludendo l'energia e gli alimenti freschi, è rimasta stabile al 2,3%, mentre l'inflazione esclusi i soli beni energetici è leggermente diminuita. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo ha mostrato un aumento annuale dell'1,2%, confermando la tendenza di moderata crescita dei prezzi.
La lieve crescita dell'inflazione in Italia a marzo 2024, con un incremento annuo dell'1,2%, si inserisce in un contesto europeo in cui la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse chiave, in risposta a un declino generale dell'inflazione e a una revisione al ribasso delle previsioni inflazionistiche. Questa decisione riflette i tentativi della BCE di bilanciare le pressioni inflazionistiche interne, come l'aumento dei salari, contro un quadro economico che prevede un rallentamento della crescita e condizioni di finanziamento restrittive. La stabilità dei tassi di interesse, nonostante una moderata inflazione, sottolinea l'approccio cauto della BCE nel stimolare la crescita economica mantenendo nel contempo l'inflazione vicino al suo obiettivo di medio termine del 2%. Questo equilibrio riflette l'attenzione della BCE agli sviluppi economici e inflazionistici specifici dell'area euro, compresa l'Italia, e la sua prontezza ad adeguare la politica monetaria di conseguenza.
11 Aprile 2024 : Tassi di interesse invariati da parte della BCE
La Banca Centrale Europea ha optato per il mantenimento dei tassi di interesse invariati, conformemente alle aspettative del mercato. Come spesso accade in seguito a simili annunci, si è registrata una deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro americano.
Il rapporto post-decisione offre una serie di osservazioni degne di nota. In primo luogo, si sottolinea l'importanza attuale dei tassi di interesse nel perseguire l'obiettivo dell'inflazione al 2%. Viene inoltre evidenziata una graduale moderazione della crescita dei salari e un rilassamento nelle misure dell'inflazione di fondo.
Tuttavia, le pressioni interne sui prezzi, soprattutto nei servizi, mantengono un certo grado di forza, sollevando la considerazione di un'eventuale riduzione dei tassi al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi inflazionistici.
Infine, le previsioni dei trader indicano la possibilità di tagli dei tassi entro il mese di giugno, mentre l'EUR/USD ha evidenziato un calo rispetto ai minimi di inizio aprile, in seguito a un annuncio che, seppur leggermente accomodante, ha espresso soddisfazione riguardo all'andamento dell'inflazione.
7 Marzo 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria - Tassi di interesse invariati
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha optato per mantenere inalterati i tre principali tassi di interesse, in risposta alle proiezioni economiche che confermano le valutazioni precedenti sull'andamento futuro dell'inflazione. Sebbene si registri un incremento temporaneo dell'inflazione generale, dovuto principalmente ai costi energetici, la tendenza di fondo verso un'inflazione più bassa prosegue. Questa situazione è sostenuta dalla trasmissione efficace degli aumenti precedenti dei tassi di interesse, che ha contribuito a moderare la domanda e, di conseguenza, a ridurre ulteriormente l'inflazione.
La BCE si impegna a raggiungere un ritorno stabile dell'inflazione al traguardo del 2% a medio termine. La strategia attuale, che prevede di mantenere i tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo esteso, è considerata adeguata per sostenere questo obiettivo. Decisioni future manterranno i tassi di riferimento a livelli opportuni per garantire la necessaria restrizione fino a quando non sarà necessario.
L'approccio della BCE alla politica monetaria rimane rigorosamente basato sull'analisi dei dati, valutando attentamente le prospettive di inflazione alla luce delle nuove informazioni economiche e finanziarie. Le future modifiche ai tassi di interesse saranno guidate da un'analisi dettagliata dell'inflazione di fondo e dall'efficacia della trasmissione della politica monetaria.
Inoltre, vengono sottolineate alcune raccomandazioni per le politiche governative, incentrate sulla revoca graduale del sostegno legato all'energia e sull'adozione di misure per aumentare la produttività e la competitività economica. Si enfatizza l'importanza di riforme strutturali e investimenti che favoriscano la transizione ecologica e digitale, nonché l'accelerazione verso l'unione dei mercati dei capitali e il completamento dell'unione bancaria.
Analisi dell'Inflazione e dei Rischi Economici
L'inflazione è aumentata al 2,9% a dicembre, ma con una crescita meno intensa del previsto, a causa della scadenza di alcune misure fiscali volte a mitigare l'impatto dei prezzi energetici elevati. Malgrado l'effetto temporaneo degli aumenti energetici, la tendenza generale verso un calo dell'inflazione persiste, con una diminuzione dell'inflazione al netto di energia e alimentari.
Si prevede che l'inflazione continuerà a diminuire nel corso dell'anno, man mano che gli effetti dei precedenti shock energetici e delle restrizioni dell'offerta si attenuano, e che la politica monetaria più restrittiva influenzi negativamente la domanda.
Le proiezioni sui rischi economici suggeriscono una prevalenza di fattori al ribasso per la crescita economica, con potenziali influenze negative derivanti da un'intensificazione della politica monetaria, un rallentamento dell'economia globale e tensioni geopolitiche. Ciò potrebbe avere ripercussioni sulla fiducia di imprese e consumatori e sul commercio internazionale. Tuttavia, vi sono anche potenziali fattori che potrebbero favorire una crescita economica superiore alle attese.
Conclusioni sulle Condizioni Finanziarie e Monetarie
La politica monetaria restrittiva della BCE continua a influenzare le condizioni di finanziamento, con una leggera diminuzione dei tassi sui prestiti alle imprese e un aumento dei tassi sui mutui ipotecari. Si registra un calo della domanda di credito, sebbene i criteri di erogazione del credito siano diventati meno stringenti. Nonostante un lieve miglioramento, la crescita del credito rimane debole, evidenziando la cautela sia delle imprese che delle famiglie nel contesto economico attuale.
25 Gennaio 2024 - Riunione a riguardo delle decisioni di Politica Monetaria
Nella riunione del 25 Gennaio tenutasi a Francoforte sul Meno, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha preso una decisione chiave: mantenere inalterati i tre principali tassi di interesse, una mossa che riflette la loro valutazione delle proiezioni inflazionistiche a medio termine, rimaste sostanzialmente invariate. Nonostante un incremento temporaneo dell'inflazione dovuto ai prezzi dell'energia, si è osservata una persistente tendenza alla diminuzione dell'inflazione sottostante. Questo fenomeno è ulteriormente accentuato dagli effetti postumi degli aumenti dei tassi di interesse precedenti, che continuano a influenzare le condizioni di finanziamento, rendendole più stringenti. Di conseguenza, queste condizioni frenano la domanda, contribuendo a moderare l'inflazione.
Il Consiglio ha ribadito il suo impegno a garantire che l'inflazione ritorni all'obiettivo del 2% nel medio termine in maniera tempestiva. I membri sono convinti che i tassi di interesse attuali, se mantenuti per un periodo adeguato, giocheranno un ruolo significativo nel raggiungimento di questo obiettivo.
Le future decisioni riguardanti i tassi di interesse mireranno a mantenere un livello di restrizione adeguato fino a quando non sarà necessario.
La Banca Centrale Europea adotterà un approccio basato sui dati per determinare la durata e l'intensità delle misure restrittive, prendendo in considerazione le nuove informazioni economiche e finanziarie, la dinamica dell'inflazione sottostante e l'efficacia della trasmissione della politica monetaria.
I tassi di interesse di riferimento rimarranno fissi al 4,50% per le operazioni principali di rifinanziamento, al 4,75% per le operazioni di rifinanziamento marginale, e al 4,00% per i depositi presso la banca centrale.
Per quanto riguarda i programmi di acquisto di attività, il portafoglio del Programma di Acquisto di Attività (PAA) sta diminuendo gradualmente, mentre il Consiglio direttivo prevede di continuare a reinvestire integralmente i capitali rimborsati dei titoli in scadenza nel quadro del Programma di Acquisto per l’Emergenza Pandemica (PEPP) fino alla prima metà del 2024. Successivamente, ha in programma di ridurre il portafoglio del PEPP di 7,5 miliardi di euro al mese in media, terminando i reinvestimenti entro la fine del 2024.
Queste azioni dimostrano una flessibilità continuativa nel reinvestimento per mitigare i rischi associati alla pandemia che potrebbero influenzare la trasmissione della politica monetaria.
Inoltre, il Consiglio direttivo valuterà regolarmente l'impatto dei rimborsi delle operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine sulle condizioni monetarie.
Il Consiglio direttivo ha anche sottolineato la sua prontezza a modificare gli strumenti a sua disposizione, nel rispetto del proprio mandato, per assicurare che l'inflazione si stabilizzi al 2% a medio termine e per mantenere l'efficienza del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Ha inoltre menzionato la possibilità di utilizzare lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione, noto anche come scudo anti spread, per contrastare variazioni di mercato ingiustificate che potrebbero compromettere la politica monetaria nell'area dell'euro, permettendo così di perseguire più efficacemente l'obiettivo di stabilità dei prezzi.
27 Novembre 2023 - Riassunto commenti Lagarde
La conferenza inaugurale con Christine Lagarde, presidente della BCE, si è recentemente aperta, concentrandosi sull'analisi della politica monetaria nell'Eurozona. Nel corso del suo intervento, Lagarde ha affrontato diversi aspetti chiave dell'attuale scenario economico:
- Stagnazione Economica: Ha evidenziato la persistente stagnazione dell'attività nell'Eurozona, sottolineando che non è il momento di proclamare la vittoria e prevedendo una debolezza prolungata per il resto dell'anno.
- Pressioni Inflazionistiche: Lagarde ha anticipato un ulteriore indebolimento delle pressioni inflazionistiche, enfatizzando l'importanza di considerare attentamente le forze che influenzano l'inflazione e ribadendo il mandato prioritario della BCE di mantenere la stabilità dei prezzi.
- Incertezza sulle Prospettive di Inflazione a Medio Termine: Ha riconosciuto l'incertezza nelle prospettive di inflazione a medio termine, riflettendo la complessità del contesto economico attuale.
- Tendenze sull'Occupazione e Pressioni Salariali: Lagarde ha segnalato segnali di un possibile rallentamento della crescita dell'occupazione verso la fine dell'anno, mantenendo nel contempo pressioni salariali robuste.
- Possibile Aumento dell'Inflazione Core: Ha indicato la possibilità di un aumento dell'inflazione core nei prossimi mesi, aggiungendo un elemento di attenzione alla valutazione della situazione.
Complessivamente, la dichiarazione di Lagarde ha confermato le prospettive precedentemente avanzate dai singoli banchieri della BCE. Sebbene lo scenario di base suggerisca il mantenimento dei tassi invariati, Lagarde ha accennato alla possibilità di un primo taglio dei tassi nell'aprile 2024, condizionato da eventuali sviluppi sorprendenti nelle pressioni sui prezzi, come indicato dalle prospettive dei mercati monetari.
23 Novembre 2023 - Euro sotto pressione: Riassunto verbali BCE
Oggi, alle 13:30, sono stati pubblicati i verbali della BCE relativi alla riunione di ottobre, durante la quale i tassi di interesse sono stati mantenuti invariati. Nonostante la BCE credesse che i tassi fossero già sufficientemente restrittivi per riportare l'inflazione al suo obiettivo, alcuni membri hanno espresso posizioni più aggressive, suscitando speranze di ulteriori aumenti dei tassi. Tuttavia, il rilascio si è rivelato moderato, accennando alla possibilità di futuri rialzi ma evidenziando anche un aumento dell'incertezza economica. I membri hanno concordato sul mantenimento dei tassi attuali, ma con aspettative cambiate rispetto a un percorso a forma di gobba.
Pur esprimendo la volontà di ulteriori rialzi, il Consiglio direttivo ha riconosciuto le sfide nel raggiungimento dell'obiettivo inflazionistico entro il 2025, con una maggiore flessibilità nel reinvestire i rimborsi PEPP. L'avvertimento di evitare che gli sforzi anti-inflazione possano compromettere il raggiungimento dell'obiettivo ha evidenziato la delicatezza della situazione. L'EUR è sceso dopo il rilascio, con l'EUR/USD in ribasso dall'inizio della giornata, mentre gli indici hanno registrato una risposta modesta, con variazioni minime nei primi 5 minuti dalla pubblicazione dei verbali della BCE.
21 Novembre 2023 - Riassunto commenti Lagarde
La conferenza con la Presidente Lagarde è appena iniziata, e durante la sessione, Lagarde ha comunicato che nei prossimi mesi potrebbero verificarsi letture leggermente più elevate dell'inflazione sottostante. Ha ribadito la disponibilità della BCE a intervenire ulteriormente se fattori esterni minacceranno il processo di lotta all'inflazione. Tuttavia, ha anche sottolineato che l'attuale livello di inasprimento consente alla BCE di osservare attentamente la situazione e di prendere decisioni ponderate per le prossime mosse.
Lagarde ha subordinato le decisioni future ai dati in arrivo, indicando la volontà di agire in caso di un rischio crescente di mancare l'obiettivo di inflazione. Ha esposto l'aspettativa di un lieve aumento dell'inflazione nei prossimi mesi e ha enfatizzato che la politica monetaria attuale richiede un'attenzione particolare alle diverse forze che influenzano l'inflazione, mantenendo al contempo il focus sul mandato della BCE. Lagarde ha concluso affermando che, data l'ampiezza dell'aggiustamento politico, la BCE può concedere del tempo per lo sviluppo delle condizioni, rimanendo attenti fino a quando non emergono prove certe di un ritorno duraturo dell'inflazione verso l'obiettivo.
Nel suo discorso sulla politica monetaria dell'Eurozona, Mario Centeno, banchiere della BCE, ha affrontato diversi aspetti chiave. Ha evidenziato l'importanza della pazienza nella gestione di questa politica e ha sottolineato come le decisioni della BCE siano strettamente legate ai dati economici in arrivo. Centeno ha osservato una diminuzione più rapida delle dinamiche inflative rispetto alle previsioni, indicando che la durata dei tassi attuali sarà determinata dai dati futuri.
Il banchiere ha previsto una convergenza più lenta verso l'inflazione al 2% e ha manifestato ottimismo riguardo alle aspettative positive sull'inflazione per il mese di novembre. Centeno ha rassicurato sul fatto che non sono visibili segni di effetti di secondo impatto sull'economia, ma ha anche espresso preoccupazione riguardo al PIL dell'Eurozona, evidenziando dati non particolarmente ottimisti.
Nel complesso, Centeno ha indicato una certa incertezza riguardo a un possibile atterraggio morbido e ha sottolineato la necessità per la BCE di ridurre il suo bilancio. Tuttavia, ha anche dichiarato che non c'è motivo di accelerare la riduzione del portafoglio del Programma di Acquisto di Attività (APP). Questi commenti complessivamente suggeriscono un approccio accomodante alla politica monetaria, sebbene altri banchieri della BCE sembrino adottare posizioni leggermente più aggressive di recente.
Oggi, Christine Lagarde, capo della Banca Centrale Europea (BCE), ha esaminato la situazione economica dell'Eurozona e i rischi e le opportunità per il settore bancario statunitense. L'EURUSD mostra attualmente un rafforzamento della valuta europea (+0,2%).
Lagarde ha evidenziato che mantenere bassi i tassi di interesse della BCE a lungo termine contribuirà a raggiungere il target dell'inflazione al 2%, ma la banca sarà pronta a modificare la politica in risposta a gravi shock economici.
Guardando avanti, Lagarde ha previsto un aumento dell'inflazione, ma ha avvertito che la lettura attuale del 2,9% non dovrebbe essere considerata definitiva per raggiungere l'obiettivo. Ha espresso preoccupazione per il mancato accordo sul quadro di politica fiscale dell'UE, sottolineando la necessità di flessibilità nella politica della BCE di fronte a cambiamenti significativi.
In sintesi, Lagarde ha fornito una valutazione dettagliata della situazione economica europea, sottolineando la flessibilità necessaria nella politica della BCE e manifestando preoccupazione per la mancanza di accordo sulla politica fiscale dell'UE.
Nella mattinata dell'8 novembre 2023, alcuni banchieri della BCE hanno fatto interessanti interventi sull'attuale situazione economica e sulla politica monetaria. Ecco le dichiarazioni più rilevanti:
Da parte della BCE, Kazaks ha affermato che non si può escludere la possibilità di un ulteriore aumento del tasso di interesse. Wunsch ha sottolineato che è diventato meno probabile che debbano intervenire ulteriormente e che raggiungere un'inflazione al 2% entro il 2025 è ancora lontano. Ha anche evidenziato il rischio di entrare in una forma di stagflazione, con i rischi di crescita che si orientano al ribasso. Makhlouf ha espresso incertezza sul ritorno a un mondo di tassi di interesse bassi, affermando che ci sono troppe variabili in gioco. Lane ha notato alcuni progressi sull'inflazione core, ma non sufficienti, sottolineando che un'infazione al 2,9% non dovrebbe rassicurare molto.
In sintesi, i banchieri della BCE sembrano condividere una prospettiva cauta sull'andamento economico, con una certa preoccupazione per l'inflazione e una consapevolezza delle sfide che l'economia globale sta affrontando.
26 Ottobre 2023 - BCE mantiene i tassi invariati al 4,5%
La BCE ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati al 4,5%. La presidente Christine Lagarde ha indicato che eventuali tagli dei tassi sono al momento prematuri, e che l'economia nell'area euro potrebbe rimanere debole nel 2023. La BCE è determinata a riportare l'inflazione al 2% a medio termine. Il portafoglio del Programma di acquisto di attività si sta riducendo gradualmente, e il PEPP prevede reinvestimenti almeno fino alla fine del 2024. La BCE è pronta ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per raggiungere l'obiettivo di inflazione e preservare la stabilità dei prezzi.
14 Settembre 2023 - Verbali BCE: tassi ancora in aumento di 25 punti base
La BCE ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4,5%. La decisione è stata presa con una solida maggioranza nel Consiglio direttivo, nonostante alcune preferissero attendere dati più precisi. Le previsioni indicano un'inflazione media del 5,6% nel 2023, 3,2% nel 2024 e 2,1% nel 2025. Questo aumento riflette principalmente l'evoluzione dei prezzi dell'energia. Le nuove tariffe entreranno in vigore il 20 settembre 2023.
La BCE ritiene che questi nuovi tassi contribuiranno a riportare l'inflazione all'obiettivo. Le future decisioni garantiranno che i tassi rimangano restrittivi finché necessario, guidate dai dati economici. Il Programma di acquisto di attività si sta riducendo gradualmente, e il capitale rimborsato dal PEPP verrà reinvestito almeno fino alla fine del 2024.
Il Consiglio direttivo è pronto ad utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per raggiungere l'obiettivo del 2% di inflazione e garantire la stabilità dei prezzi nell'area dell'euro.
31 Agosto 2023 - Verbali BCE: incertezza riguardo a possibili aumenti futuri dei tassi
Le proiezioni per settembre potrebbero mostrare una notevole diminuzione dell'inflazione rispetto all'obiettivo previsto, suggerendo che un aumento ulteriore dei tassi potrebbe non essere necessario in quel momento. Emergono preoccupazioni significative riguardo alla stagflazione e all'elevata inflazione core, ma il rischio di una spirale salariale sembra contenuto.
Le discussioni ufficiali evidenziano un orientamento verso politiche accomodanti e sollevano dubbi su un possibile aumento dei tassi a settembre, anche in caso di un'accelerazione sorprendente dell'inflazione. Tuttavia, sembra che le proiezioni per settembre potrebbero indicare un ritorno dell'inflazione entro i parametri previsti, rendendo inopportuno un ulteriore taglio dei tassi.
27 Luglio 2023 - BCE alza i tassi di interesse di riferimento di altri 0,25 punti percentuali
La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di riferimento di un ulteriore 0,25 punti percentuali, portando il tasso di rifinanziamento principale dal 4% al 4,25%. La Banca Centrale Europea ha dichiarato che gli aumenti precedenti dei tassi stanno già influenzando l'economia e che le decisioni future saranno influenzate dall'andamento dell'economia e dell'inflazione.
Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Consumatori Italiani, ha osservato che questo aumento potrebbe causare difficoltà finanziarie per chi ha mutui a tasso variabile e per famiglie e aziende in cerca di prestiti. Basandosi su un recente Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) comunicato dalla Banca d'Italia, del 4,58%, ha stimato che un aumento dei tassi del 25% comporterebbe un aumento mensile di 20 euro per chi stipula attualmente mutui a tasso variabile, equivalente a un aumento annuale medio di circa 240 euro.
15 Giugno 2023 - BCE: tassi in aumento di altri 25 punti base
La Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 4%. La presidente Christine Lagarde ha affermato che c'è stata un'ampia concordanza tra i membri del Consiglio direttivo riguardo a questa decisione. Nonostante una diminuzione dell'inflazione, la BCE ritiene che rimarrà troppo elevata per un periodo prolungato. Le proiezioni indicano che l'inflazione dovrebbe attestarsi al 5,4% nel 2023, al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
I precedenti aumenti dei tassi stanno influenzando le condizioni monetarie e di finanziamento nella zona euro. Inoltre, la BCE ha annunciato la fine dei reinvestimenti nel Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023. Di conseguenza, i tassi di interesse principali di rifinanziamento, marginali e sui depositi saranno rispettivamente del 4,00%, 4,25% e 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.
4 Maggio 2023 - BCE: tassi nuovamente in aumento, questa volta di 25 punti base
La BCE ha continuato la sua politica di restrizione monetaria, aumentando i tassi di interesse di 25 punti base al 3,75%. Nonostante una diminuzione dell'inflazione, la BCE ritiene che le prospettive di inflazione rimangano troppo elevate per un periodo prolungato. Il Consiglio direttivo ha osservato che le informazioni più recenti confermano la valutazione delle prospettive di inflazione fatte in precedenza. Sebbene l'inflazione sia diminuita negli ultimi mesi, le pressioni di fondo sui prezzi rimangono intense.
La trasmissione dei precedenti aumenti dei tassi alle condizioni monetarie e di finanziamento nell'area dell'euro è stata forte, ma l'impatto sull'economia reale è incerto.
La BCE ha deciso di aumentare i tassi di interesse principali di rifinanziamento, marginali e sui depositi rispettivamente al 3,75%, 4% e 3,25% a partire dal 10 maggio 2023. Le decisioni future assicureranno che i tassi rimangano sufficientemente restrittivi per riportare l'inflazione al target del 2% a medio termine.
Il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) sta riducendo il suo ritmo, con una diminuzione media di 15 miliardi di euro al mese fino a giugno 2023. I reinvestimenti nel quadro del PPA termineranno da luglio 2023. Per quanto riguarda il PEPP, i reinvestimenti continueranno almeno fino alla fine del 2024.
Il Consiglio direttivo è pronto ad adattare gli strumenti a sua disposizione per riportare l'inflazione al 2% e preservare la trasmissione della politica monetaria. La BCE può fornire liquidità al sistema finanziario dell'area dell'euro se necessario. L'uso dello strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può contrastare dinamiche di mercato disordinate che minacciano la trasmissione della politica monetaria.
16 Marzo 2023 - BCE, ulteriore aumento di 50 punti base
La BCE ha proseguito con la sua politica di restrizione monetaria, aumentando i tassi di interesse di 50 punti base al 3,5%. Il Consiglio direttivo ha sottolineato che monitora attentamente le tensioni presenti nei mercati e che è pronto a intervenire per mantenere la stabilità dei prezzi e finanziaria nell'area dell'euro.
Nella riunione del 16 marzo 2023, il Consiglio direttivo ha deciso di aumentare i tassi di interesse di rifinanziamento principali, marginali e sui depositi rispettivamente al 3,50%, 3,75% e 3,00%, con effetto dal 22 marzo 2023. L'incertezza elevata ha reso più importante un approccio basato sui dati per le decisioni sui tassi, che saranno guidate dalle valutazioni delle prospettive di inflazione alla luce dei nuovi dati economici e finanziari.
La BCE segue attentamente le tensioni di mercato e si impegna a intervenire se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e finanziaria. La BCE ha sottolineato che il settore bancario dell'area dell'euro è solido, ma ha anche affermato di avere gli strumenti necessari per fornire liquidità al sistema finanziario se necessario.
Il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PPA) sta diminuendo in modo graduale, con una riduzione media di 15 miliardi di euro al mese fino a giugno 2023. Per quanto riguarda il PEPP, i reinvestimenti continueranno almeno fino alla fine del 2024.
Il Consiglio direttivo esaminerà regolarmente il ruolo delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine nell'orientamento della politica monetaria. La BCE è pronta ad adattare tutti gli strumenti a sua disposizione per riportare l'inflazione al 2% e garantire una trasmissione ordinata della politica monetaria. La BCE è in grado di fornire liquidità al sistema finanziario dell'area dell'euro se necessario e può utilizzare lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria per contrastare dinamiche di mercato che minacciano la trasmissione della politica monetaria.
Cos’è la BCE e qual è il suo impatto sull’economia italiana?
La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale della zona euro, che è un gruppo di 19 paesi dell'Unione europea che hanno adottato l'euro come valuta. L'obiettivo principale della BCE è mantenere la stabilità dei prezzi nella zona euro. Lo fa fissando i tassi di interesse, acquistando e vendendo titoli di stato e fornendo prestiti alle banche.
La BCE ha un impatto significativo sull'economia italiana. Le decisioni sui tassi di interesse della BCE influenzano il costo del prestito di denaro per le imprese ed i consumatori in Italia. Quando la BCE aumenta i tassi di interesse, diventa più costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che può rallentare la crescita economica. Quando la BCE abbassa i tassi di interesse, diventa meno costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che può stimolare la crescita economica.
La BCE acquista e vende anche titoli di Stato. Ciò può influire sugli oneri finanziari del governo italiano. Quando la BCE acquista titoli di stato italiani, contribuisce ad abbassare il tasso di interesse che il governo italiano deve pagare sul proprio debito. Ciò può rendere più facile per il governo italiano prendere in prestito denaro e finanziare il suo deficit di bilancio.
La BCE fornisce anche prestiti alle banche. Questo può aiutare a stabilizzare il sistema bancario italiano. Quando le banche sono in difficoltà, la BCE può fornire loro prestiti per aiutarle a restare a galla. Ciò può impedire che una crisi finanziaria si propaghi all'economia italiana.
Nel complesso, la BCE ha un impatto significativo sull'economia italiana. Le decisioni sui tassi di interesse, gli acquisti di obbligazioni e le attività di prestito della BCE possono tutti influenzare l'economia italiana. Le politiche della BCE sono progettate per mantenere la stabilità dei prezzi e promuovere la crescita economica nella zona euro. Tuttavia, queste politiche possono anche avere conseguenze indesiderate per singoli paesi, come l'Italia.
Negli ultimi anni, la BCE ha alzato i tassi di interesse nel tentativo di combattere l'inflazione. Ciò ha avuto un impatto misto sull'economia italiana. Da un lato, ha contribuito a rallentare l'inflazione. D'altra parte, ha reso più costoso per le imprese e i consumatori prendere in prestito denaro, il che potrebbe rallentare la crescita economica.
La BCE sta inoltre affrontando una serie di sfide, come la guerra in corso in Ucraina e l'aumento del costo dell'energia. Queste sfide potrebbero rendere più difficile per la BCE raggiungere i suoi obiettivi di mantenere la stabilità dei prezzi e promuovere la crescita economica.
Tassi di interesse in italia: prospettive future
Ecco alcuni dei fattori che potrebbero influenzare la situazione dei tassi di interesse in Italia in futuro:
Il ritmo dell'inflazione
Se l'inflazione continua a salire, la BCE probabilmente continuerà ad aumentare i tassi di interesse.
La crescita economica
Se la crescita economica rallenta, la BCE potrebbe essere meno aggressiva nell'aumentare i tassi di interesse.
La situazione politica
Se c'è instabilità politica in Italia, potrebbe portare a tassi di interesse più elevati in quanto gli investitori richiedono un premio di rischio più elevato.
SCENARIO 1: Tassi d’interesse in aumento - cosa significa per i mutui?
I tassi di interesse in aumento significano che i proprietari di casa con mutui a tasso variabile vedranno aumentare le loro rate mensili. Questo potrebbe rendere difficile per alcune persone permettersi i loro mutui e potrebbe portare a un aumento dei mutui in default. I proprietari di casa con mutui a tasso fisso non saranno interessati dall'aumento dei tassi di interesse fino alla fine del loro periodo a tasso fisso.
L'aumento dei tassi di interesse è anche destinato a raffreddare il mercato immobiliare italiano. Poiché diventa più costoso prendere in prestito denaro, le persone saranno meno propense ad acquistare case. Questo potrebbe portare a un calo dei prezzi delle case e potrebbe rendere più difficile per le persone vendere le loro case.
L'aumento dei tassi di interesse è un'arma a doppio taglio per l'economia italiana. Da un lato, renderà più costoso il prestito di denaro, il che potrebbe rallentare la crescita economica. D'altra parte, lo renderà più attraente per i risparmiatori, il che potrebbe portare a un aumento degli investimenti. L'impatto complessivo dell'aumento dei tassi di interesse sull'economia italiana resta da vedere.
Come prepararsi per l'aumento dei tassi di interesse
Se sei un proprietario di casa con un mutuo a tasso variabile, dovresti iniziare a prepararti per l'aumento dei tassi di interesse ora. Ci sono alcune cose che puoi fare per proteggerti dall'impatto dei tassi di interesse in aumento:
- Assicurati di avere un budget: Verifica di essere in grado di permetterti le tue rate mensili del mutuo, anche se i tassi di interesse aumentano. Un bilancio ben strutturato ti aiuterà a prevenire difficoltà finanziarie.
- Valuta la possibilità di rifinanziare: Se hai un mutuo a tasso variabile, potresti valutare la possibilità di rifinanziare con un mutuo a tasso fisso. Attenzione: da un lato, questo ti proteggerà da eventuali ulteriori aumenti dei tassi di interesse, ma dall’altro, in caso di cali, non potrai beneficiare di tale riduzione.
- Aumenta le tue rate mensili del mutuo: Considera l'opzione di incrementare le rate mensili del mutuo di una piccola somma. Questo contribuirà a ridurre il tuo saldo in sospeso e renderà il tuo mutuo più conveniente se i tassi di interesse aumentano.
- Accumula risparmi: Cerca di accumulare risparmi in modo da avere un fondo di emergenza nel caso in cui dovessi affrontare rate del mutuo più elevate.
Se stai pensando di acquistare una casa, dovresti tenere conto del potenziale impatto dei tassi di interesse in aumento. Potresti voler considerare l'acquisto di una casa con un mutuo più piccolo o con un mutuo a tasso fisso. Dovresti anche assicurarti di avere una buona comprensione della tua situazione finanziaria e di essere in grado di permetterti le tue rate mensili del mutuo, anche se i tassi di interesse aumentano.
SCENARIO 2: Tassi d’interesse in calo - cosa significa per i mutui?
Un significativo calo dei tassi d'interesse rappresenta un vento favorevole per coloro che hanno mutui ipotecari. I mutuatari possono aspettarsi un notevole sollievo finanziario poiché i loro pagamenti mensili si ridurranno sensibilmente. Per chi possiede mutui a tasso variabile, questo si tradurrà in un notevole risparmio, liberando risorse che possono essere destinate a scopi diversi, come ulteriori investimenti o spese familiari.
Inoltre, chi è interessato all'acquisto di una nuova casa avrà l'opportunità di beneficiare di condizioni di prestito più vantaggiose, grazie ai mutui a tasso fisso che diventano più accessibili.
In un clima di tassi d'interesse in calo, il peso finanziario dell'indebitamento immobiliare diventa meno gravoso, aprendo nuove prospettive e opportunità per i mutuatari e gli aspiranti proprietari.
Mentre il calo dei tassi d'interesse offre molte opportunità, è importante adottare un approccio equilibrato e consapevole. I tassi d'interesse bassi possono influenzare il rendimento dei risparmi, spingendo i risparmiatori a cercare modi alternativi per far crescere il proprio patrimonio. Inoltre, è necessario prestare attenzione alla possibilità che i tassi d'interesse possano tornare a salire in futuro.
Come approfittare del calo dei tassi di interesse?
Il calo dei tassi di interesse può offrire diverse opportunità finanziarie che vale la pena considerare per massimizzare i benefici. Ecco alcune strategie da tenere in mente:
- Rifinanziamento del Mutuo: Se hai un mutuo esistente a tasso variabile, valuta la possibilità di rifinanziare il tuo mutuo a tasso fisso. Questo potrebbe proteggerti da future fluttuazioni dei tassi di interesse e garantirti pagamenti mensili più stabili nel tempo.
- Esplora Nuovi Investimenti: Con i tassi d'interesse più bassi, potresti voler esaminare opzioni di investimento che potrebbero offrire rendimenti più attraenti rispetto ai conti di risparmio tradizionali. Tuttavia, è importante valutare attentamente il rischio associato a ciascun investimento e fare ricerche approfondite prima di prendere decisioni.
- Acquisto di Proprietà: Se stai pensando di acquistare una casa, questo potrebbe essere un momento favorevole. I mutui a tasso fisso potrebbero offrire condizioni di prestito più vantaggiose, riducendo il costo totale del finanziamento. Assicurati di esaminare attentamente le diverse opzioni di mutuo e di calcolare quanto puoi permetterti in base ai tuoi obiettivi finanziari.
- Ristrutturazione e Miglioramenti: I tassi d'interesse più bassi potrebbero rendere più accessibili i prestiti per ristrutturazioni e miglioramenti domestici. Questo potrebbe essere il momento ideale per investire nella tua casa, aumentandone il valore e migliorandone la qualità.
- Riduci il Debito: Se hai debiti a tassi di interesse più elevati, come carte di credito o prestiti personali, potresti considerare di consolidare il debito o di trasferirlo a un prestito con un tasso d'interesse più basso. Ciò potrebbe aiutarti a risparmiare denaro sui costi degli interessi e a ridurre il debito più rapidamente.
- Risparmia di Più: Se hai già un fondo di risparmio o un piano di investimento, potresti voler aumentare i tuoi contributi grazie al risparmio sui costi degli interessi sui prestiti. Ciò ti aiuterà a costruire una base finanziaria solida per il futuro.
- Valuta la Diversificazione: I tassi d'interesse bassi possono influenzare diversi settori dell'economia. Valuta l'opportunità di diversificare il tuo portafoglio di investimenti per cogliere vantaggi dalle diverse opportunità create da questo scenario.
In ogni caso, è fondamentale agire con cautela e prendere decisioni informate. Consulta un consulente finanziario esperto per discutere delle tue opzioni e valutare come il calo dei tassi di interesse può influenzare la tua situazione finanziaria complessiva.
Investire è rischioso. Investi responsabilmente. Questo materiale è una comunicazione di marketing ai sensi dell'Art. 24, paragrafo 3, della direttiva 2014/65 / UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92 / CE e la direttiva 2011/61 / UE (MiFID II). La comunicazione di marketing non è una raccomandazione di investimento o informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento ai sensi del regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6 / CE del Parlamento europeo e del Consiglio e direttive della Commissione 2003/124 / CE, 2003/125 / CE e 2004/72 / CE e regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per le disposizioni tecniche per la presentazione obiettiva di raccomandazioni di investimento o altre informazioni che raccomandano o suggeriscono una strategia di investimento e per la divulgazione di particolari interessi o indicazioni di conflitti di interessi o qualsiasi altra consulenza, anche nell'ambito della consulenza sugli investimenti, ai sensi della legge sugli strumenti finanziari del 29 luglio 2005 (ad es. Journal of Laws 2019, voce 875, come modificata). La comunicazione di marketing è preparata con la massima diligenza, obiettività, presenta i fatti noti all'autore alla data di preparazione ed è priva di elementi di valutazione. La comunicazione di marketing viene preparata senza considerare le esigenze del cliente, la sua situazione finanziaria individuale e non presenta alcuna strategia di investimento in alcun modo. La comunicazione di marketing non costituisce un'offerta di vendita, offerta, abbonamento, invito all'acquisto, pubblicità o promozione di strumenti finanziari. XTB S.A. non è responsabile per eventuali azioni o omissioni del cliente, in particolare per l'acquisizione o la cessione di strumenti finanziari. XTB non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi perdita o danno, anche senza limitazione, eventuali perdite, che possono insorgere direttamente o indirettamente, intrapresa sulla base delle informazioni contenute in questa comunicazione di marketing. Nel caso in cui la comunicazione di marketing contenga informazioni su eventuali risultati relativi agli strumenti finanziari ivi indicati, questi non costituiscono alcuna garanzia o previsione relativa ai risultati futuri. Le prestazioni passate non sono necessariamente indicative dei risultati futuri, e chiunque agisca su queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio.