POWELL E LAGARDE RASSICURANO I MERCATI
Parole rassicuranti provengono da Sintra in Portogallo, dove i banchieri centrali piú importanti al mondo, tra cui Powell e Lagarde, si sono ritrovati in una conferenza stampa dove hanno di fatto rassicurato la platea e i mercati circa l'andamento dell'economia. La Lagarde, forte dei numeri usciti di recente su inflazione e disoccupazione, ha affermato che l'economia sta andando bene e che ha retto l'urto dei tassi alti con una disoccupazione molto bassa, la piú bassa dal 1995, mentre l'inflazione rimane di poco sopra il 2%. Lagarde si auspica che la disoccupazione rimanga cosí bassa ancora per i prossimi mesi e che molto probabilmente in futuro non vedremo piú un era a tassi zero come é stato nel corso degli scorsi anni dove di fatto abbiamo passato circa un decennio con ripercussioni importanti sull'obbligazionario, con rendimenti veramente irrisori rispetto a quelli attuali. Powell ha continuato la sua retorica dell'economia "strong and resilient" con un mercato del lavoro solido e senza problemi degni di nota. In sostanza, secondo questi banchieri centrali va tutto bene e non ci sono criticitá, criticitá che vengono fuori invece osservando i numeri delle grandezze macroeconomiche, soprattutto quelle americane che di fatto hanno influenza diretta sull'andamento generale di tutti i mercati azionari e obbligazionari occidentali.
OGGI I DATI DEL LAVORO USA
Per il tasso di disoccupazione Usa e i Nonfarm Payrolls dovremo aspettare venerdí, giorno in cui i mercati riapriranno dopo la festivitá di domani, pertanto oggi usciranno tutti i dati del lavoro piú importanti che solitamente sono diluiti anche nella giornata di giovedí. Oggi escono gli Adp, il report Challenger, le richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, tutti dati che meritano un'attenzione molto elevata in quanto strettamente correlati con l'andamento del tasso di disoccupazione, un dato che storicamente ha avuto un'influenza diretta sull'andamento dei mercati azionari. Al contrario di quanto afferma Powell circa la resilienza del mercato del lavoro, gli indicatori delle medie storiche su tasso di disoccupazione, richieste iniziali e continue di sussidi, ci dicono che il mercato del lavoro é in sofferenza in quanto proprio questi dati hanno superato al rialzo le loro medie storiche e che di fatto potremmo vedere un peggioramento significativo della situazione del lavoro americano. Inoltre altri indicatori come l'aumento dei tassi di insolvenza su carte di credito e prestiti bancari non aiutano certamente la narrativa delle resilienza dell'economia americana. Oggi saranno molto interessanti sicuramente i dati sulle richieste iniziali e continue di sussidi, cosí come il report di Challenger circa i tagli di posti di lavoro e l'andamento dei piani di assunzione.
YEN SOTTO PRESSIONE. AZIONARIO TUTTO BIG TECH
Il cambio UsdJpy sta seguendo la stessa dinamica vista nell'ottobre del 2022 quando salí per circa 15 giorni consecutivi prima di capitolare sotto i colpi di una BoJ esausta di un deprezzamento forzato dal mercato stesso e dai tassi di interesse sfavorevoli per lo Yen. Al momento stiamo osservando la stessa dinamica, con circa 15 giorni consecutivi di rialzo senza soluziondi continuitá, il tutto mentre sull'obbligazionario salgono le tensioni circa l'andamento dei rendimenti dei titotli di Stato che si trovano a circa 1,10% di rendimento, con una soglia del 1% largamente superata e che di fatto rappresenta un campanello di allarme per la Boj che nella riunione del 19 marzo aveva chiaramente esplicitato la volontá di intervenire sul mercato obbligazionario qualora questi titoli avessero superato la soglia del 1%. In sostanza i mercati attendono la BoJ per sbloccare un mercato valutario altamente statico sulle majors come EurUsd e GbpUsd. Il mercato azionario rimane ancora fortemente legato all'andamento dei titoli tech, le potremmo definire le Big 5 (Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon, Google), tutti titoli che hanno capitalizzazioni mostruose, le prime 3 sopra i 3000 miliardi e le ultime 2 sopra i 2000 miliardi di dollari, parliamo di un complessivo di circa 12000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Basta un rialzo corale di questi 5 titoli per risollevare le sorti di un indice come S&P500, composto appunto da 500 titoli ad alta capitalizzazione, un indice dove gli altri 495 titoli risultano oramai quasi irrilevanti dimostrado quindi un'alta concentrazione di capitalizzazione su pochi titoli (pochi titoli dominano le sorti dell'indice). Andando ad osservare l'andamento dell'indice equipesato (titoli virtualmente con la stessa capitalizzazione), troviamo un indice che a livello tecnico ci dice tutt'altra storia rispetto a quanto vediamo sulle quotazioni attuali, un indice depresso e tendenzialmente negativo nel lungo periodo. In questo momento il mercato azionario é letteralmente Big 5, titoli che quotano decine di volte il loro fatturato, situazione del tutto anomala e che, come insgenano i mercati, nel lungo periodo sará destinata a rientrare.
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