Mercati Usa chiusi
Giornata sostanzialmente di pausa per via della chiusura dei mercati Usa per festivitá. Oggi rimarranno aperti solo i mercati europei, notoriamente dipendenti dai mercati americani, pertanto sará particolarmente difficile vedere movimenti degni di nota sull'azionario, discorso diverso per il Forex che potrebbe ancora muoversi per aggiustare le chiusure mensili che arriveranno invece nella giornata di domani, giornata di riapertura dei mercati americani che chiuderanno in anticipo, alle 19:00.MERCATO DEL LAVORO FERMO
I dati di ieri hanno confermato come il mercato del lavoro sia sostanzialmente fermo, o meglio, viene confermato il peggioramento della situazione generale. Ieri il Pil é stato confermato al 2,8% contro il 3%, il Pce confermato al 2,3%, i due dati piú importanti non stupiscono, cosí come le richieste continue di sussidi di disoccupazione che si confermano ancora molto alte. Proprio quest'ultimo dato risulta essere ancora alto e pertanto indicativo di un mercato del lavoro in peggioramento come stiamo vedendo nelle ultime settimane. Dobbiamo sapere che un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione solitamente coincide con un aumento del tasso di disoccupazione nel lungo periodo, parliamo di una correlazione dello 0,65, quindi relativamente alta. Il fatto che la correlazione non sia altissima é data dal fatto che abbiamo una discrepanza sulla rilevazione dei dati con il tasso di disoccupazione che ha un aggiornamento su base mensile mentre le richieste di sussidi hanno un aggiornamento su base settimanale. In ogni caso stiamo parlando di una correlazione rilevante, pertanto si attende il prossimo dato che uscirá il 5 dicembre, il giorno prima del prossimo dato sul tasso di disoccupazione e sui nonfarm payrolls, il giorno della veritá per il mercato del lavoro Usa. L'anomalia che si registra fa ovviamente capo alla discrepanza che troviamo tra l'andamento delle richieste di sussidi negli ultimi 3 mesi e l'andamento del tasso di disoccupazione, due andamenti completamente divergenti che di fatto suggeriscono come il tasso di disoccupazione degli ultimi mesi sia in realtá un dato non del tutto veritiero.
DOLLARO IN INDEBOLIMENTO
Come detto ad inizio settimana, il dollaro é sulla via dell'indebolimento strutturale ma il suo andamento necessita ancora della chiusura settimanale e successivamente della conferma che potrebbe arrivare giá nella prossima settimana. Al momento abbiamo visto un UsdJpy crollare nel corso degli ultimi giorni con una dinamica veramente forte al ribasso che costringe ad una lettura sicuramente negativa per il dollaro americano. Conferme arrivano anche da EurUsd e GbpUsd, prime vittime del dollaro negli ultimi due mesi. Con i rialzi di ieri e con una probabile chiusura al rialzo su base settimanale, si pongono delle ottime basi per vedere un ulteriore conferma di rialzo nel corso della prossima settimana, il tutto per chiudere l'anno in recupero sul dollaro e non sui minimi come stiamo vedendo in questo momento. Oggi l'unico protagonista rimane il dollaro, per il resto ci si attende una giornata sostanzialmente ferma.
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