L'approccio iniziale al trading sui mercati finanziari può essere complicato e può scoraggiare gli investitori principianti. Inoltre, l'abbondanza di informazioni facilmente accessibili online, insieme all'aumento e alla rapida evoluzione delle modalità di interpretazione dei grafici, dei dati e dei mercati, offre infinite possibilità, ma può anche risultare opprimente persino per i trader esperti. Pertanto, per costruire una strategia di trading solida, il primo passo cruciale consiste nel concentrarsi sui concetti essenziali. Continua a leggere questo articolo!
Leva e Pip
La leva finanziaria è uno strumento di trading che consente di amplificare l'esposizione sul mercato, aprendo posizioni di dimensioni maggiori rispetto al deposito iniziale effettuato. La leva può essere espressa come una percentuale (ad esempio, 5%) o un rapporto (ad esempio, 10:1) e rappresenta il margine richiesto per aprire una posizione X volte più grande.
Vediamo ora un esempio: se un trader desidera acquistare 5.000 azioni Unicredit, ciascuna con un prezzo di 10,13 EUR, un investimento tradizionale richiederebbe un deposito totale di 50.650 EUR, escluse le commissioni del broker. Tuttavia, utilizzando strumenti come i CFD (Contratti per Differenza), che sfruttano la leva finanziaria, gli investitori hanno bisogno solo di una piccola percentuale del valore totale del trade per aprire una posizione e mantenere la stessa esposizione sul mercato.
È importante notare che gli strumenti derivati come i CFD non conferiscono la proprietà dell'attività sottostante, ma consentono solo la speculazione sulle variazioni di prezzo. Inoltre, mentre i potenziali guadagni possono essere amplificati con l'uso di questi strumenti, lo stesso vale anche per le eventuali perdite.
Il termine "pip" deriva dall'acronimo inglese "percentage in point", che corrisponde a "percentuale in punti" in italiano. Il pip rappresenta l'unità di misura per la variazione del prezzo di un determinato strumento finanziario ed è la più piccola variazione di prezzo che il mercato può effettuare. La dimensione del pip non è fissa e varia nella maggior parte dei mercati.
Ad esempio, nella maggior parte delle valute, il prezzo viene espresso con quattro cifre decimali. Pertanto, il passaggio da 1,2545 a 1,2546 nel cambio GBP/USD corrisponde a un movimento di un pip. Tuttavia, un pip nella coppia USD/JPY corrisponde a una variazione di prezzo di 0,01, poiché questa coppia ha un prezzo espresso con solo due cifre decimali.
È fondamentale conoscere il valore del pip utilizzando la dimensione del lotto prima di aprire una transazione sul mercato. Questo permette di comprendere appieno il potenziale di guadagno o perdita e di impostare il volume del trade in modo adeguato, in base al livello di rischio desiderato.
Prezzo Bid e Ask
Per effettuare operazioni di trading sui mercati finanziari, agli investitori vengono forniti due prezzi: il prezzo ask (BUY) e il prezzo bid (SELL). Il prezzo bid rappresenta l'offerta sul mercato ed è sempre inferiore al prezzo ask, che invece rappresenta la domanda.
La differenza tra il prezzo ask e il prezzo bid è chiamata spread, che rappresenta uno dei costi associati all'apertura di una posizione su qualsiasi mercato. Più ridotto è lo spread, minore sarà il costo del trade. Al contrario, uno spread ampio comporterà costi maggiori. Possiamo immaginare lo spread come la "distanza minima" che il mercato deve superare a favore di un trade prima che si inizi a registrare un profitto.
Ad esempio, se una piattaforma di trading quotasse il cambio EUR/USD a 1,0983/1,0984, ciò significherebbe che il prezzo bid è 1,0983 e il prezzo ask è 1,0984. Lo spread sarebbe quindi calcolato sottraendo 1,0984 da 1,0983, ottenendo un valore di 0,0001 o 1 pip come spread totale.
Stop Loss e Take Profit
La gestione prudente del rischio è uno dei fattori chiave per ottenere successo sui mercati finanziari a lungo termine. Lo Stop Loss è una delle modalità più popolari per i trader di gestire il rischio delle posizioni aperte.
Lo Stop Loss rappresenta un ordine di chiusura che consente al trader di stabilire un livello specifico di prezzo a cui la piattaforma di trading chiude automaticamente la posizione. Di solito, lo Stop Loss viene posizionato a un livello di perdita accettabile, che è soggettivo e personale per ciascun trader.
È importante tenere presente che, nonostante gli ordini Stop Loss siano un modo efficace per gestire correttamente il rischio, limitando le potenziali perdite a livelli (soggettivamente) accettabili, essi NON garantiscono una sicurezza del 100%. Infatti, nel caso in cui il mercato diventi improvvisamente volatile e superi il livello di Stop impostato, saltando da un prezzo all'altro senza scambiarsi a livelli intermedi, è possibile che la posizione venga chiusa a un livello "peggiore" di quello desiderato, comportando una perdita maggiore. Questo fenomeno è noto come slippage.
D'altra parte, il Take Profit è un ordine simile allo Stop Loss, ma che chiude automaticamente una posizione una volta raggiunto un livello di profitto preimpostato dal trader. Questo strumento è utile perché permette di garantire un profitto nel caso in cui il prezzo raggiunga quel livello. Tuttavia, la chiusura automatica dell'ordine impedisce ulteriori potenziali guadagni nel caso in cui il prezzo continui a muoversi a favore.
Dopo aver acquisito una buona comprensione di questi concetti, il passo successivo è imparare a gestire le proprie posizioni e regolare i livelli di Stop Loss e Take Profit al fine di ridurre il rischio. Per ulteriori informazioni su questi argomenti, puoi consultare l'articolo "Gestione della posizione".
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