NONFARM PAYROLLS DISASTROSI E TASSO DI DISOCCUPAZIONE FERMO?
Durante il corso della settimana abbiamo visto l'uscita di alcuni dati molto importanti, il primo di tutti é stato quello dei Jolts, le posizioni vacanti all'interno del mercato del lavoro che ha raggiunto di fatto un livello minimo che non si vedeva dal pre-pandemia, nel 2018, dato pessimo soprattutto se contestualizzato con i dati di partenza e le stime. Siamo a 7,4 milioni di posti di lavoro contro 8 milioni previsti dalle stime, un calo veramente molto consistente e inatteso. Il giorno Adp sopreprendenti in positivo, oltre 200k contro i poco piú dei 100k delle stime, dato estremamente favorevole. Il report Challenger ha sottolineato come per quest'anno i tagli di posti di lavoro sono stati aggiornati in negativo per il settimo mese rispetto agli stessi mesi del 2023, inoltre l'ultimo dato complessivo dei tagli é il peggiore dal 2009 escludendo il 2020, l'anno della pandemia. Fino a qui una foto tutt'altro che rosea per il mercato del lavoro, una foto che non migliora neanche con le richieste continue di sussidi di disoccupazione che escono a 1862k, dato ancora sulla parte alta dell'anno considerando il fatto che il record é stato raggiunto una settimana prima a 1897k. Le richieste continue crollano, un dato positivo, ma la media a 4 settimane rimane ancora nella parte alta, anche in questo caso il dato é stato in chiaroscuro. Escono poi i Nonfarm Payrolls, un disastro ched ha fatto sgranare gli occhi alla maggior parte degli operatori di mercato che di fatto non sono riusciti a spiegare inizialmente quei 12k usciti come dato flash, un dato nettamente inferiore rispetto alle aspettative e che di fatto risulta assolutamente anomalo rispetto a quanto previsto dalle stime e molto lontano dai dati che abbiamo visto uscire fino ad ora. Per quanto riguarda i dati effettivi, ossia le revisioni, abbiamo aggiornato il record negativo con ben 16 dati rivisti definitivamente in negativo su 20 usciti a partire dal gennaio 2023, un vero e proprio record che non abbiamo mai visto dall'uscita dei Nfp. Questi dati avrebbero virtualmente spinto il tasso di disoccupazione verso l'alto, per lo meno verso i massimi visti nell'anno, invece c'é stata la conferma del 4,1%, un vero e proprio colpo di scena, poco spiegabile e di fatto soggetto a ragionevoli sospetti. Molto probabilmente i prossimi dati faranno uscire una veritá che potrebbe essere poco gradita agli operatori.
TASSI DI INTERESSE FED E BOE
Oltre alle elezioni, questa settimana vedrá due banche centrali ritoccare i tassi di interesse, la prima sará la BoE giovedí 7 novembre nel primo pomeriggio mentre la seconda sará la Fed. Su entrambe le aspettative sono per un taglio dei tassi, la prima in modo piú aggressivo. Per gli Uk il differenziale tra tassi di interesse e inflazione é il piú alto presente sui mercati, pertanto dalla BoE ci si attende un taglio aggressivo, ossia un taglio da 0,5% che sarebbe perfettamente in linea con quanto teoricamente dovrebbe fare una banca centrale in questi casi. Per la Fed ci si attende un taglio da 0,25%, un taglio singolo che porta i tassi ulteriormente in discesa. Secondo il Fed WatchTool, strumento messo a punto dal Cme che intervista gli operatori professionali in merito alle decisioni dei tassi Fed, si vede il taglio da 0,25% come una certezza soprattutto dopo i dati poco convincenti del mercato del lavoro, inoltre viene confermata l'ipotesi di un altro taglio da 0,25% per dicembre.
MERCATI PRE-ELEZIONI
In generale i mercati azionari e valutari avranno una fase che potremmo definire altamente tecnica, ossia non ci saranno grandi spunti direzionali almeno fino alle elezioni che avranno luogo domani, in una giornata molto lunga che vedrá i contendenti alla Casa Bianca sfidarsi fino all'ultimo voto, pertanto l'esito definitivo verrá fuori probabilmente nel corso del weekend. Al momento i mercati hanno come riferimento principale la chiusura tecnica del mese di ottobre, una chiusura negativa, particolarmente orribile per l'Eurostoxx500 che é andato a chiudere il mese in forte negativitá e che di fatto sembra voler spingere le quotazioni verso il basso. Lato valutario il dollaro sará sicuramente protagonista del mercato e di fatto la situazione risulta particolarmente delicata considerando il fatto che al momento ci troviamo in zona massimi per il dollaro, una situazione che potrebbe cambiare radicalmente per via della configurazione tecnica di alcuni cambi come EurUsd e GbpUsd.
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