I prezzi del palladio sono aumentati di oltre il 6% oggi, dopo che gli Stati Uniti hanno chiesto agli alleati del G-7 di considerare sanzioni sul palladio e titanio russi. Il prezzo del metallo è supportato anche dalla domanda di beni rifugio e da un anno positivo per i metalli preziosi, in particolare oro e argento. La compagnia russa Nornickel rappresenta quasi il 40% della produzione globale di palladio, quindi eventuali sanzioni potrebbero essere molto destabilizzanti, con un potenziale rialzo dei prezzi.
Il palladio e il titanio sono materiali strategici per molte applicazioni militari e per i chip informatici. Gli Stati Uniti hanno già inserito il titanio russo nella blacklist, ma i governi occidentali non hanno interrotto le forniture russe per evitare impatti negativi sui mercati globali e sulle catene di approvvigionamento. A dicembre, il prezzo del palladio è salito del 12% per la speculazione che il metallo potesse essere il prossimo a subire restrizioni dopo che il Regno Unito ha imposto sanzioni su diversi metalli russi. All'inizio dell'anno, Stati Uniti e Regno Unito hanno imposto restrizioni sul commercio di alluminio, rame e nichel russi. A settembre, Putin ha suggerito che la Russia dovrebbe pensare a limitare le esportazioni di alcune materie prime, come nichel, titanio e uranio, in risposta alle sanzioni occidentali.
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Oggi il palladio ha raggiunto il massimo degli ultimi 11 mesi, toccando livelli mai visti da dicembre 2023. È in atto un tentativo di formazione del pattern rialzista "golden cross" tra EMA200 e EMA50 (linee arancione e rossa). Guardando i livelli di ritracciamento di Fibonacci, una significativa zona di resistenza potrebbe trovarsi tra 1450 e 1500 USD. Tuttavia, il palladio potrebbe rimanere volatile a causa dell'equilibrio ciclico tra domanda e offerta, e ulteriori aumenti di prezzo non sono garantiti.
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