Oggi, l’Eurodollaro ha visto una maggiore volatilità in seguito al rilascio dei dati dall’economia dell’Eurozona. L'euro si indebolisce dopo che i dati hanno indicato che l'inflazione preliminare CPI della zona euro per marzo è stata inferiore alle aspettative al 2,4% rispetto al 2,5% previsto. Anche l'IPC core si è attestato al di sotto della stima del 3% e il tasso di disoccupazione è aumentato dello 0,1% al 6,5%. Nel complesso, i dati suggeriscono un rallentamento economico in Europa, e i commenti accomodanti di Holzmann della BCE, indicano che mantenere il tasso di deposito della BCE al di sopra del 3% potrebbe rivelarsi troppo restrittivo dato l’attuale clima economico. I dati provenienti dagli Stati Uniti continuano a fornire risultati molto solidi rispetto all’Eurozona, e oggi il divario probabilmente aumenterà quando apprenderemo i dati ISM sul settore dei servizi (16:00 CET) e il rapporto ADP dal mercato del lavoro privato statunitense (14:15 CET ). In entrambi i casi, il mercato prevede valori leggermente migliori rispetto a febbraio. Una forte variazione dell’occupazione ADP e un ISM superiore a 53 punti potrebbero rafforzare il dollaro ed esercitare pressioni al ribasso sull’EUR/USD. Inoltre, oggi parleranno ben 5 membri della Federal Reserve, tra cui Jerome Powell (18:10 CET)
EURUSD (intervallo D1)
L'eurodollaro è scivolato sotto il supporto chiave di SMA200 (linea rossa), per la prima volta dall'agosto 2023. Il volume delle transazioni reali mostra un'attività di vendita più elevata e se la coppia non riuscirà a superare 1,08 dove ora possiamo vedere la zona di resistenza più importante (SMA200, linea di tendenza), la coppia potrebbe toccare anche i livelli di 1,06. La coppia viene inoltre scambiata in un potenziale modello tecnico ribassista testa e spalle, in cui una perdita prolungata di 1,08 potrebbe imporre ulteriore pressione dal lato tecnico. In uno scenario estremo, anche testare l’1,02 non è fuori discussione, ma una recessione più grave in Europa sarebbe la chiave per realizzare un calo così grande, con l’economia statunitense ancora molto solida e la Fed che ritarda i tagli dei tassi.
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Fonte: xStation5
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