Crollo Nikkei, rompe i minimi di agosto

05:13 7 aprile 2025

Settimana dell' Inflazione USA

Mercati azionari con forte pressione ribassista, dinamiche oramai compromesse nel lungo periodo che potrebbero vedere dei rimbalzi nel breve. Il Nikkei nella notte va a rompere i minimi di agosto quando abbiamo assistito al ribasso attribuito al carry trade tra dollaro americano e yen, carry trade al momento in essere su dollaro, sterlina e franco svizzero. Questa settimana vedrá l'uscita di dati macro importanti come l'Inflazione Usa, il GdpNow, le minute del FOMC e il PPI.

RITORNA IL TAGLIO DEI TASSI? LA DISOCCUPAZIONE AUMENTA 

Dati non rassicuranti per l'economia Usa che ha visto nella scorsa settimana l'uscita dei dati del lavoro che inquadrano una situazione pessima. In primis il report Challenger che ha sottolineato come la politica Doge stia comportando numerosi tagli di posti di lavoro nel settore governativo, con i tagli che arrivano a toccare la cifra record dei 276.000. Il dato in questione é un vero e proprio record in quanto é il peggior marzo dal 1989, il terzo mese peggiore dal 1989 (anno di inizio rilevazione dati) e il primo trimestre peggiore dal Q1 del 2009, periodo di recessione profonda in Usa. A corredo di questo dato arriva l'ulteriore aumento delle richieste continue di sussidi di disoccupazione che ritornano a quota 1,9 milioni avvicinandosi ai massimi assoluti post-pandemici raggiunti a dicembre scorso. Il tasso di disoccupazione sale al 4,2% riportandosi sui massimi visti nel 2024 e di fatto, come abbiamo potuto vedere dai dati sui Nonfarm Payrolls, non sono stati presi ancora in considerazione i tagli di posti di lavoro che invece registra Challenger nel suo report, sia per questo mese che per quello scorso. In pratica ci possiamo tranquillamente aspettare un ulteriore forte peggioramento del tasso di disoccupazione nei prossimi mesi, il tutto sarebbe confermato dai dati in uscita sulle richieste di sussidi che hanno una frequenza settimanale, pertanto questo risulta ora il dato piú importante da monitorare da qui alla prossima riunione della Fed. A proposito di Fed, un peggioramento della disoccupazione porterebbe tranquillamente la Fed a rivedere la sua politica monetaria con possibili tagli dei tassi aggressivi.
 

 
Tagli di posti di lavoro del report Challenger a partire dal 2022 - Fonte:challengergray.com - Challenger, Gray & Christmas, Inc. 

INFLAZIONE USA, COSA ASPETTARSI 

Come suggerito da Truflation, societá che si occupa di misurare l'inflazione in tempo reale negli Usa grazie al suo dataset nettamente maggiore rispetto a quello del Bls, l'inflazione ha subito un fortissimo calo da fine 2024 con ribassi fortissimi. In sostanza la direzionalitá dell'inflazione per il prossimo dato é molto probabilmente ribassista e le stime attuali vedono infatti un'inflazione passare dal 2,9% al 2,6%, un ribasso non molto consistente ma che di fatto potrebbe esasperarsi ulteriormente anche nel prossimo mese visti i dati attuali di Truflation. Al momento, sempre secondo Truflation, non vediamo alcun impatto dei dazi sull'inflazione che potrebbe di fatto salire a causa di questo shock esogeno presentando un enorme problema all'economia, ponendo un interrogativo importante: i consumatori accetteranno prezzi piú alti oppure vedremo direttamente un ribasso dell'inflazione per via di un calo immediato dei consumi? Sicuramente potremmo dire che i dazi potrebbero fare la amplificatore dell'impatto dei consumi sull'inflazione. 
 
 
Inflazione rilevata da Truflation. Da osservare l'andamento degli ultimi mesi al ribasso - Fonte: Truflation.com

MERCATI A PRESSIONE RIBASSISTA 

A livello tecnico i mercati sono ancora fortemente ribassisti ma ci troviamo al contempo su dei livelli molto importanti nel lungo periodo dai quali non possiamo assolutamente escludere reazioni positive di rimbalzo. Al momento non vediamo alcuna avvisaglia tecnica, essendo ad inizio settimana. Intanto il Nikkei crolla sotto i minimi di agosto scorso, andando cosí a toccare di nuovo i livelli visti ad ottobre del 2023. I forti ribassi attuali, se visti in ottica mensile, sono preoccupanti per il trend di lungo periodo e aprono la lettura del bear market, ossia un mercato ribassista della durata di almeno 12 mesi a partire dai massimi. Ad esasperare questa lettura abbiamo la condizione macroeconomica che di fatto non aiuta nello scenario di un ipotetico recupero, pertanto bisgnerá fare attenzione alla volatilitá nel breve e alle dinamiche settimanali, fondamentali per identificare il vero comportamento del mercato per i prossimi mesi. 

OBBLIGAZIONARIO PREZZA IL TAGLIO TASSI FED? 

Facciamo molta attenzione allo spread tra il rendimento del 2 anni e il 10 anni Usa, i due benchmark per il settore bancario e obbligazionario globale. L'aumento dello spread tra questi titoli ha sempre coinciso con i tagli dei tassi e proprio di recente abbiamo assistito ad un suo allargamento portandosi di nuovo a ridosso dei 35 punti base. Nei casi in cui vedremo una recessione vera e propria, con conseguente taglio dei tassi, questo spread é destinato a superare tranquillamente i 100 punti base con un maggior impatto da parte del titolo a 2 anni, titolo piú vicino in termini temporali ai tassi di interesse di riferimento. 
 
 

Nella parte superiore lo spread 2-10 anni USA mentre nella parte inferiore abbiamo i tassi Fed. Da notare come all'innalzamento dello spread coincide il taglio dei tassi - Fonte: TradingView.com - Studio: David Pascucci (XTB)

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Scritto da

David Pascucci

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