Giugno é stato un mese all’insegna delle banche centrali le quali hanno sorpreso, chi nell’agire sui tassi come la Bce, oppure come la Fed che ha migliorato nettamente le stime sulla economia, come la BoE che rimane immobile sui tassi seppur presenti tutte le condizioni per agire in modo energico su un possibile taglio degli stessi. Al momento la situazione dei mercati si presenta come molto variegata e aumentano gli interrogativi sulle future mosse delle banche centrali, soprattutto quella del Giappone che vede il cambio UsdJpy di nuovo gravitare su livelli pericolosi a ridosso dei 160. Questa settimana vedrá l’uscita di molti dati americani soprattutto per quanto riguarda il settore immobiliare e altri dati importanti che potrebbero essere decisivi per l’operato della Fed.
SETTORE IMMOBILIARE, PIL E PCE USA
Questa settimana vedrá l’uscita dei dati che riguardano il settore immobiliare, un settore cardine (soprattutto per gli affitti) per l’inflazione Usa, ancora molto alta rispetto al target e il cui andamento va in netta contrapposizione con quanto vediamo dal punto di vista dei dati occupazionali, dati che invece usciranno la prima settimana di luglio. Inizieranno martedí con l’indice dei prezzi delle case si S&P, poi il dato ufficiale di FHFA, successivamene di mercoledí i tassi sui mutui, i permessi alle costruzioni e la vendita di nuove case, altri dati molto importanti. Giovedí invece sará la volta del dato sul Pil Usa del primo trimestre, dato previsto a 1,3%, in netto calo rispetto al Q4 del 2023 che segnava un 3,4%, in ogni caso é previsto un brusco calo anche se il dato viene stimato come un dato comunque positivo. Il giorno dopo avremo il dato sul PCE, il dato osservato dalla Fed come fondamentale per le decisioni di politica monetaria. Questo dato é previsto al 2,6% contro il 2,7% del dato precedente, dato ancora in linea con le stime della Fed dell’ultima riunione di politica monetaria. In sostanza, questi dati saranno importanti per future valutazioni in merito alla gestione della politica monetaria della Fed, una politica monetaria particolarmente ottimista dal punto di vista della tenuta economica, una politica che a quanto pare non fa i conti con quelli che sono i dati occupazionali in peggioramento e che usciranno invece la prossima settimana e che potrebbero essere assolutamente determinanti.
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La dinamica giornaliera di UsdJpy ricorda molto la dinamica antecedente il secondo intervento del 2022 quando il cambio salì per 12 giorni consecutivi prima di capitolare definitivamente. Al momento i giorni di trading consecutivi al rialzo sono 8 ipotizzando una chiusura positiva per la giornata di oggi. Siamo a ridosso dei 160, livello del penultimo intervento della BoJ direttamente sul mercato, siamo su livelli che non possono passare inosservati alla BoJ. La situazione é chiaramente da tenere sotto stretta osservazione in quanto questi livelli di yen sono insostenibili per il Giappone che di fatto dovrà intervenire in qualche modo per invertire questa tendenza. Al momento la dinamica su base 4 ore rimane ancora rialzista e non ci sono segnali palesi di inversione ribassista.
Dinamica giornaliera di UsdJpy a ridosso dei 160 - Fonte:XStation
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