INFLAZIONE USA. COSA ASPETTARSI
Il dato é previsto in uscita al 3,4%, in diminuzione rispetto al dato attuale che vede un'inflazione al 3,5%. La situazione dell'inflazione é alquanto particolare visto il fatto che é da quasi un anno che rimaniamo bloccati al di sopra del 3%, come se questa barriera fosse un nuovo standard rispetto al famoso target del 2%. Questa situazione non puó durare a lungo in quanto andrebbe a presupporre una continua stasi dei tassi di interesse alti, il che spinge in modo quasi inevitabile ad un rallentamento dell'economia. Complice del fatto che gli Usa non possono tenere i tassi alti per lungo tempo, come in molti pensano, é il fatto che il livello del debito pubblico é altissimo e a conferma di ció abbiamo anche i tassi di rendimento sulle obbligazioni Usa al 4,5% sulla scadenza decennale, benchmark per i mercati finanziari a livello globale. Tornando all'inflazione attuale, tutte le banche d'affari sono in linea con una stima del 3,4% tranne che per Citigroup che vede un'inflazione al 3,5% e Td Securities che invece vede una diminuzione al 3,3%.
Inflazione USA - Fonte: BLS, TradingEconomics
PIL EUROPA FERMO. MALE IL MERCATO DEL LAVORO
Rimane fermo secondo le aspettative il dato sul Pil Europeo che rimane a ridosso dello 0%, precisamente a 0,4%. Ció che preoccupa é il dato sulla variazione dell'occupazione che era previsto in aumento da +1,2% a +1,3%, dato uscito al di sotto delle stime a +1%. Una diminuzione che dovrebbe far riflettere sulla tenuta del mercato del lavoro e di conseguenza su un possibile aumento del tasso di disoccupazione, cosí come abbiamo visto nei recenti dati rilasciati negli Uk che stanno vedendo un costante aumento del tasso in questione. Attenzione in Europa, abbiamo un'inflazione al 2,4%, siamo molto vicini al target e un deterioramento della situazione macroeconomica potrebbe portare tranquillamente l'inflazione sotto il target del 2% con conseguente ribasso del Pil che costringerebbe la BCE al taglio dei tassi immediato.
MERCATI PRIMA DEL DATO
Mercati azionari sostanzialmente fermi sui massimi. Unico appunto é per il Ftse Mib che va ad aggiornare i massimi storici giá segnati nel pomeriggio di ieri, massimi riassorbiti nel corso della mattinata. Da segnalare il ribasso di UsdJpy che molto probabilmente vedrá una forte reazione al dato in uscita oggi pomeriggio. Probabilmente il cambio potrebbe essere soggetto a molta volatilitá, una volatilitá che potrebbe essere utile nel vedere il tanto atteso movimento ribassista che sarebbe strutturalmente ideale per la BoJ e in generale per il mercato. Il primo segnale di indebolimento del trend rialzista lo abbiamo avuto due settimane fa con gli interventi della banca centrale giapponese, oggi potrebbe essere il momento buono per vedere una conferma di questo movimento al ribasso, magari dopo l'uscita del dato. Al momento le quotazioni del cambio si attestano attorno ai 155,70.
UsdJpy grafico giornaliero - Fonte:XStation
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