I prezzi del petrolio rimangono sotto pressione oggi nonostante la Cina abbia annunciato un importante allentamento delle restrizioni Covid. Sebbene la revoca delle restrizioni di movimento e di viaggio nella seconda economia più grande del mondo sia certamente positiva per i prezzi del petrolio in quanto suggerisce una ripresa della domanda in Cina, oggi i prezzi del petrolio non sono riusciti a risalire. Brent e WTI sono in ribasso di oltre il 2% nel corso della giornata, con il WTI ora a oltre il 12% dall'ultimo massimo locale raggiunto il 1° dicembre 2022. Il crollo del prezzo del petrolio è la prova più evidente di quanto siano forti i timori di recessione nei mercati. Le notizie positive per i prezzi del petrolio, come la riapertura cinese, il prezzo massimo del G7 o i piani della Russia per fissare il prezzo minimo per le vendite internazionali di petrolio, vengono ignorate dai trader preoccupati per la condizione dell'economia globale che ora è un fattore chiave per i prezzi del petrolio.
Dando un'occhiata al grafico Brent D1 (OIL), possiamo vedere che il prezzo ha esteso un recente calo oggi e si è spostato al livello più basso dall'inizio del 2021 e del 2022. Va notato che il mercato del petrolio è diventato più teso dopo l'invasione russa dell'Ucraina, con l'entrata in vigore delle sanzioni occidentali, ma i prezzi sono ora inferiori di oltre il 20% rispetto all'inizio dell'invasione. La prossima zona di supporto da tenere d'occhio si trova al di sotto dei 76 dollari al barile.
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Fonte: xStation5
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