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Gli indici statunitensi hanno terminato le contrattazioni di ieri in ribasso, riuscendo tuttavia a cancellare gran parte delle perdite iniziali. L'S&P 500 è sceso dell'1,45%, il Dow Jones dell'1,05% e il Nasdaq del 2,18%. Il Russell 2000 a piccola capitalizzazione è sceso dell'1,29%.
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Anche gli indici dell'Asia-Pacifico sono scesi. Il Nikkei è sceso dell'1,11%, lo S&P/ASX 200 ha perso lo 0,63% e il Kospi è sceso dell'1,72%. Anche i titoli cinesi hanno subito una flessione, ma di minore entità.
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I futures del DAX indicano un'apertura leggermente superiore della sessione europea in contanti.
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Il vice premier russo Novak ha dichiarato che la produzione di gas naturale russo potrebbe scendere fino al 20% quest'anno, mentre la produzione di petrolio potrebbe essere ridotta del 5-7% in risposta al tetto dei prezzi.
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Secondo Reuters, le esportazioni di dicembre della miscela di greggio russo Urals dai porti del Mar Baltico potrebbero diminuire fino al 20%.
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Gli interventi russi sul mercato dei cambi riprenderanno l'anno prossimo in yuan e non in dollari, a condizione che i ricavi delle esportazioni di petrolio e gas superino gli 8.000 miliardi di rubli, secondo Reuters.
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Il fronte artico che potrebbe interessare gran parte degli Stati Uniti potrebbe potenzialmente minacciare le esportazioni di GNL, secondo Bloomberg
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Lo sviluppatore cinese Evergrande afferma di essere sempre più vicino a concordare un piano di ristrutturazione del debito offshore
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Le importazioni di apparecchiature per chip in Cina sono scese del 40% a novembre, raggiungendo i 2,3 miliardi di dollari
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CPI core giapponese a novembre 3,7%, in linea con le aspettative
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Elon Musk non intende vendere altre azioni Tesla fino al 2025.
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Le principali criptovalute salgono oggi. Bitcoin guadagna lo 0,3%, Ethereum sale dello 0,4% e Dogecoin fa un balzo dell'1,6%.
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Le materie prime energetiche sono in calo: il Brent e il WTI sono scesi di circa lo 0,45%, mentre i prezzi del gas naturale statunitense sono scesi di quasi l'1%.
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I metalli preziosi aumentano: l'argento sale dello 0,4%, l'oro guadagna lo 0,15%.
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AUD e NZD sono le valute più performanti, mentre CHF e JAP sono quelle che registrano i maggiori ritardi.
La coppia EURUSD è riuscita a difendere il supporto chiave a 1,0580, segnato dalle precedenti reazioni dei prezzi, e il prezzo è tornato al di sopra del livello di 1,0600. Se gli acquirenti riusciranno a spingere la coppia al di sopra della linea di tendenza al rialzo rotta in precedenza, che coincide con due EMA (50 e 200), il movimento al rialzo potrebbe prendere piede. Fonte: xStation5
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