UN RIBASSO NON CORALE. NASDAQ PEGGIOR GIORNATA DA DICEMBRE 2022
Un ribasso fortissimo quello del Nasdaq nella giornata di ieri, una giornata dove le Big 5 (Apple, Amazon, Google, Microsoft, Nvidia) perdono tra il -1,5% e il -6%, ribassi che hanno bruciato parecchia capitalizzazione e che hanno portato a registrare una performance minima dell'indice al -3%, la peggior giornata di trading da dicembre 2022. Consideriamo il fatto che fino a qualche giorno fa, la capitalizzazione delle Big 5 era arrivata a 14800 miliardi di dollari, alla fine della giornata di ieri eravamo quasi 1000 miliardi al di sotto, quindi a ridosso dei 13900 miliardi. Capitalizzazione di mercato bruciata pari a 3 AMD messe insieme, un ribasso veramente molto forte che caratterizza la giornata di ieri anche sugli altri indici azionari ad eccezione del Dow Jones. In questo contesto vediamo quindi che le Big 5 vengono vendute fortemente dopo i forti rialzi dei mesi scorsi, mentre reggono ancora gli altri indici che registrano dei cali assolutamente piú contenuti. Basti pensare al Russell che perde "solo" il -0,9%, oppure S&P500 che perde solamente il -1,2%, Dax perde un -0,8%, addirittura il Dow Jones sale di circa un +0,5%. Ad accompagnare il Nasdaq in questo ribasso forsennato é stato il Nikkei che é andato a registrare una perdita nella sessione di ieri di circa il -3%, considerando il fatto che la sessione asiatica di ieri aveva chiuso con una performance negativa di solo il -0,8%. In sostanza il ribasso non é corale, le performance negative non sono equamente distribuite, anzi, alcuni indici salgono, segno del fatto che il mercato probabilmente si sta preparando e il vero inizio lo si avrá quando tutti gli indici inizieranno a perdere in modo corale, con percentuali negative piú o meno allineate. Stando a ieri, i mercati apparivano ancora altamente disallineati tra loro.
OGGI LA BCE. TAGLIO TASSI?
Secondo le stime non dovrebbe arrivare alcun taglio dei tassi. In zona euro regna il silenzio dopo l'ultimo taglio, un taglio polemico dovuto all'incoerenza della Lagarde rispetto all'essere "data dependent". L'ultimo taglio dei tassi della Bce é arrivato con un numeri in migliormento con un'inflazione che si portó dal 2,4% al 2,6% e il tasso di disoccupazione in calo al 6,4% ai minimi dal 1995. Attenzione, questo non é garanzia del fatto che l'Europa sta bene, o meglio, che non stia peggiorando, in quanto un'inflazione in discesa corrisponde nella maggior parte dei casi ad un calo della domanda dovuto ai tassi alti, un calo che deve essere contenuto proprio grazie ai tagli dei tassi graduali che dovranno lentamente avvicinarsi anch'essi al 2% di inflazione. In questo caso, con i tassi al 4,25%, un taglio dei tassi sarebbe doveroso e prudente, ma stando alle stime questo taglio non arriverá oggi. Ricordiamo anche che in merito al taglio dei tassi, le banche centrali hanno reagito sempre storicamente in ritardo, ossia hanno iniziato a tagliare fortemente solamente alla conferma di forti rallentamenti economici, cosa che potremmo vedere sia in Europa che in Usa.
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