Venerdì scorso l'agenzia di rating Moody's Investor Service ha abbassato il rating del credito degli Stati Uniti. L'outlook del rating è stato modificato da stabile a negativo, pur mantenendo il rating di investimento più alto del Paese, AAA. Questo cambiamento riflette le preoccupazioni per il crescente deficit di bilancio degli Stati Uniti e la crescente polarizzazione politica. L'agenzia di rating ha sottolineato che, in assenza di efficaci misure di politica fiscale volte a ridurre la spesa pubblica o ad aumentare le entrate, gli Stati Uniti dovranno probabilmente far fronte a deficit fiscali molto elevati, indebolendo in modo significativo la capacità di servizio del debito. All'inizio di quest'anno anche Fitch ha abbassato il rating degli Stati Uniti per motivi analoghi.
La modifica del rating creditizio degli Stati Uniti può avere gravi conseguenze per il mercato dei titoli del Tesoro. Un outlook negativo implica un rischio maggiore e un aumento dei rendimenti obbligazionari, che a sua volta si traduce in un calo del prezzo delle obbligazioni esistenti. L'outlook negativo di Moody's ha suscitato immediate critiche da parte dell'amministrazione del presidente Joe Biden, con la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre e il vicesegretario al Tesoro Wally Adeyemo che si sono detti contrari al cambiamento e hanno sottolineato la forza dell'economia americana. Moody's è l'ultima delle tre principali agenzie di rating a mantenere il rating più alto per il governo degli Stati Uniti. Fitch e S&P hanno già abbassato i loro rating all'inizio dell'anno. Le implicazioni di questo cambiamento di outlook sono significative, soprattutto perché arriva in un momento in cui gli Stati Uniti si trovano ad affrontare sfide come il potenziale blocco del governo a causa di controversie sulle misure di spesa. Il declassamento di Moody's potrebbe anche esacerbare le preoccupazioni fiscali, anche se alcuni investitori rimangono scettici.
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Al momento, i mercati valutano come più probabile lo scenario di un calo dell'inflazione verso il target, evitando la recessione. Tuttavia, nel lungo periodo, sull'economia statunitense si addensano fattori sempre più preoccupanti. Il problema dell'aumento del debito e dei tassi di interesse potrebbe iniziare a influenzare l'economia statunitense nei prossimi anni 2024 e 2025. Finora, molte aziende non hanno ancora effettuato il rollover del debito a tassi d'interesse più elevati, il che consente loro di evitare gli effetti negativi dell'inasprimento monetario. L'anno prossimo, la percentuale di aziende con nuovi tassi d'interesse più elevati crescerà e comincerà a influenzare l'economia statunitense. L'indicatore anticipatore degli Stati Uniti rimane basso, a livelli che storicamente hanno sempre indicato una recessione imminente. Il tempo ci dirà se lo scenario di base di assenza di recessione - "golden path" - sarà realizzabile questa volta.
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