Dollaro in Test
Inizio settimana all'insegna delle vendite per i mercati azionari che dopo i fortissimi rialzi visti nel corso delle scorse settimane, si prendono una meritata pausa su livelli di prezzo alquanto ragionevoli, ossia sui loro massimi storici vengono venduti per compiere quello che si definisce un ritracciamento di mercato. Nulla di preoccupante ma pur sempre una giornata "rossa" che va a segnare dei massimi che potrebbero essere il riferimento per le prossime giornate. Si sottolinea ancora l'importanza del dollaro per questa settimana vista la dinamica che troviamo su EurUsd e GbpUsd, majors intente nell'invertire per il lungo periodo. Oggi l'inflazione in Germania prevista al rialzo dal 2% al 2,2%.INFLAZIONE GERMANIA E SITUAZIONE EUROPA PRIMA DEI TASSI BCE
Inflazione Germania prevista in uscita al 2,2%, un'inflazione in linea con i target e che si trova ben al di sotto del 3,7% del dicembre del 2023, un calo piú che ragionevole considerando il fatto che iniziano a vedersi i primi segni di forte rallentamento provenienti dai dati PMI del settore dei servizi in Europa. La Germania, la famigerata locomotiva d'Europa, é sotto la lente degli operatori per via della crisi del settore dell'automotive, emblema del rallentamento del settore industriale e del settore manifatturiero che abbiamo visto nel corso degli scorsi mesi propriamente segnalato dai dati PMI che hanno da sempre evidenziato un rallentamento dell'industria e che la Bce non ha mai nascosto nei loro report di politica monetaria, gli stessi report che evidenziavano come il settore dei servizi fosse quello trainante. Al momento, con il settore dei servizi in rallentamento, gli occhi sono puntati proprio su quelle economie che hanno fatto sempre da traino per l'Europa, quindi la Germania e la Francia, economie che al momento non sembrano avere delle rosee aspettative a livello economico. La Bce é giustamente pronta al taglio dello 0,25% portando i tassi dal 3,4% al 3,15%, finalmente una giusta politica monetaria con un ciclo di taglio dei tassi ben avviato, il quale dovrebbe vedere in contemporanea un rialzo della disoccupazione che al momento non si vede e che potrebbe essere la grandezza macro da osservare per il 2025 insieme al tasso di disoccupazione americano, quest'ultimo giá in salita nel corso di tutto il 2024.
MERCATI IN RITRACCIAMENTO
Mercati azionari che ritracciano dai massimi, un movimento piú che doveroso considerando il fatto che abbiamo visto un'anomala fase di risk on per queste ultime settimane. L'anno in corso ha visto dei forti rialzi che risultano alquanto anomali se andiamo a considerare quelle che sono le grandezze fondamentali come i P/e delle aziende o le capitalizzazioni di mercato che nel caso degli Usa sembrano essere andate completamente fuori controllo. Apple si conferma come la regina delle market cap con la capitalizzazione record di 3729 miliardi di dollari mentre Nvidia perde terreno e si riporta a 3400 miliardi perdendo ieri circa un -2,5%. Crolli interessanti quelli di Amd che scivola di un -5,5%, cosí come Palantir che perde il -5% e la chiacchierata Microstrategy che perde un sono -7% sulla scia di un Bitcoin che perde di nuovo i 100.000 dollari. Tesla ha ieri toccato i 400 dollari a sostegno di un trend rialzista di lungo periodo assolutamente importante, ma attenzione a quelli che sono i fondamentali per le prossime giornate e per le prossime settimane in quanto sul titolo abbiamo visto un rendimento di circa il 90% dai minimi di ottobre, un rendimento molto forte che ha portato la capitalizzazione da circa 700 miliardi a quasi 1300 miliardi di dollari in pochissimo tempo. Queste capitalizzazioni risultano veramente esagerate e il mercato delle big 5, almeno momentaneamente, sembra ancora voler essere tonico sui massimi lasciando indietro il resto dei titoli.
DOLLARO SOTTO LA LENTE
Ieri EurUsd e GbpUsd hanno consolidato dei minimi importanti, il tutto prima dei tassi Bce che vedremo giovedí con un possibile taglio tanto atteso dall'economia europea. In questo contesto la situazione tecnica vede un dollaro che potrebbe consolidare i massimi per poi vedere un doveroso ritracciamento magari a partire dalla prossima settimana, settimana che vedrá il turno della Fed dalla quale gli operatori si attendono un taglio dei tassi di uno 0,25%. Settimana fondamentale per EurUsd che dovrebbe teoricamente tenere area 1,0460-1,05 per poter confermare un'inversione al rialzo, il tutto per evitare una folle e ipotetica corsa verso la paritá, uno scenario che metterebbe in totale crisi l'Europa e tutto il suo tessuto produttivo e commerciale.
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