PIL EUROPA E VARIAZIONE DELL'OCCUPAZIONE
Stamani i dati che usciranno alle 11:00 vedranno l'uscita del Pil in Europa e la Variazione dell'occupazione. Questi due dati non sono fondamentali per i movimenti di mercato odierni, bensí per le future valutazioni circa l'andamento dell'economia europea e di conseguenza delle scelte di politica monetaria della BCE. Pil Europeo (anno su anno) previsto in uscita a +0,4% contro il +0,1% delle aspettative, un dato che effettivamente mostra delle stime positive ma di fatto non eccezionali con un Pil che si trova ancora stagnante poco sopra lo 0%, a sottolineare una certa debolezza dell'economia europea in termini di forza e soliditá. Inoltre, un dato al di sotto delle aspettative alimenterebbe l'idea di vedere un taglio dei tassi piú vicino da parte della Bce, banca centrale che come le altre si sta focalizzando ancora sull'andamento dell'inflazione e del mercato del lavoro. Altro dato che potrebbe essere interessante é quello relativo alla variazione dell'occupazione in Europa, prevista in aumento a +1,3% contro il +1,2% delle aspettative. Questo dato potrebbe essere indicativo circa l'andamento del mercato del lavoro che al momento sembra essere in fase di indebolimento in tutto l'occidente, cosí come abbiamo visto per gli Uk. Anche in questo caso, un dato peggiore delle aspettative potrebbe alimentare l'idea di un taglio dei tassi piú vicino per l'area Euro.
INFLAZIONE USA
L'Inflazione Usa é il dato della settimana, un dato fondamentale per la direzionalitá dei mercati da qui alle prossime settimane. Da circa un anno l'inflazione Usa é letteralmente bloccata al di sopra del 3%, un andamento che sicuramente non é favorevole per un taglio dei tassi. A livello macroeconomico solamente un aumento deciso del tasso di disoccupazione potrebbe far tagliare i tassi alla Fed, oppure un forte ribasso dell'inflazione, indice di un indebolimento dell'economia americana. Al momento le stime vedono un'inflazione in uscita al 3,4% contro il 3,5% del dato attuale, una diminuzione poco influente per le scelte di politica monetaria in quanto i prezzi si trovano ancora in un forte sentiero di crescita ben al di sopra dei target prefissati dalla banca centrale americana. Oggi alle 14:30 sará la volta delle vendite al dettaglio, previste in diminuzione dal 4% al 3,8%, dato che esprime le tendenze dei consumatori americani. Inoltre avremo anche l'indice del settore manifatturiero di New York che nelle ultime rilevazioni ha mostrato dei peggioramenti degni di nota, come ad esempio il pessimo dato di gennaio scorso. Questo indice, ancora negativo, é stimato in uscita a -10 dai -14,3, quindi un dato in miglioramento ma ancora negativo.
I MERCATI PRIMA DEL DATO
Ieri abbiamo visto l'uscita dei dati del PPI Usa, ossia i prezzi alla pruduzione, dato in netto miglioramento rispetto alle stime ma che di fatto ha visto la revisione del dato precedente in negativo. Questo ha spinto i mercati verso nuovi massimi durante la sessione Usa con forti accelerazioni al rialzo dopo un iniziale movimento di squeeze verificatosi nel pomeriggio in pre-market, subito dopo l'uscita del dato. Al momento la situazione vede dei mercati azionari ancora positivi, con forti tendenze al rialzo nel breve e senza spunti ribassisti. La dinamica rimane invariata rispetto alla scorsa settimana e il dato di oggi potrebbe essere decisivo nel vedere ulteriori rialzi forti dei mercati, oppure vedere un indebolimento che potrebbe caratterizzare un'ipotetica inversione ribassista dai massimi per le prossime settimane.
Il Cfd sul Ftse Mib che in afterhours va a rompere i massimi storici dopo i dati Usa - Fonte:XStation
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