L'EURUSD perde oltre lo 0,3% oggi, e la prospettiva di tagli limitati dei tassi della Fed nel 2025 "sotto Trump" sembra modificare le aspettative degli investitori, chiaramente a favore del dollaro. Di conseguenza, i differenziali di rendimento tra Stati Uniti e zona euro potrebbero chiaramente favorire gli USA, esercitando una pressione a lungo termine sull'euro, il cui scenario di base resta quello di mantenere l'inflazione al 2% o meno, come suggerito ieri dalle dichiarazioni del membro della BCE, Panetta. Nei prossimi mesi, l'attenzione si concentrerà sulla politica tariffaria degli Stati Uniti, il cui inasprimento potrebbe, in uno scenario estremo, persino prolungare la pausa della Fed nel processo di allentamento monetario. Inoltre, il Wells Fargo Investment Institute ha rivisto al rialzo la previsione per il rendimento dei Treasury a 10 anni entro la fine del 2025, portandola al 4,50%-5,00% rispetto alla stima precedente del 4,00%-4,50%.
Risultati di indagini economiche
- Il rischio di una ripresa dell'inflazione negli Stati Uniti il prossimo anno è aumentato, secondo 57 dei 67 economisti intervistati.
- La Fed taglierà il tasso di interesse di 25 punti base a dicembre, portandolo al 4,25%-4,50%, secondo 94 dei 106 economisti.
- Entro la fine del 2025, la Fed ridurrà i tassi al 3,50%-3,75%, secondo la mediana delle previsioni (ad ottobre era atteso il 3,00%-3,25%).
- I dazi proposti da Trump avranno un impatto significativo sull'economia statunitense, secondo 44 dei 51 economisti.
- Gli economisti prevedono che la Cina introdurrà più misure di stimolo per contrastare i dazi di Trump.
- I dazi proposti da Trump sulle importazioni potrebbero ridurre la crescita della Cina nel 2025 di circa 0,5%-1%. Secondo la stima mediana, Trump imporrà dazi del 38% sui beni cinesi all'inizio del prossimo anno.
EURUSD sta formando un potenziale pattern a bandiera ribassista, e una rottura del supporto sotto 1,054 potrebbe indicare un nuovo impulso al ribasso.
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Fonte: xStation5
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