La mattinata non inizia bene per gli asset rischiosi. Il dollaro USA e lo yen giapponese regnano sicuramente nel mercato. Azioni e materie prime, compreso il petrolio, sono in calo. Il petrolio WTI sta perdendo più dell'1% oggi, il che potrebbe essere correlato ai problemi degli sviluppatori cinesi che hanno difficoltà a pagare i loro obblighi. Ciò, a sua volta, solleva preoccupazioni per l'intera economia cinese, che per molti anni si è basata proprio sul mercato delle costruzioni.
Vale la pena notare una cosa molto interessante dal punto di vista tecnico. La media a 200 periodi è in calo, mentre quella a 50 periodi è in aumento, ed è probabile che le due medie si intersechino nei prossimi giorni. Teoricamente, quando la media veloce incrocia la media lenta dal basso, questo è un segnale rialzista che indica un cambiamento di tendenza. Tuttavia, vale la pena ricordare che le medie stesse, in particolare quelle a lungo termine, sono un indicatore fortemente in ritardo. L'ultima volta che si sono incrociati, nel settembre 2020, il prezzo è sceso di oltre il 15% dal suo picco, mentre è sceso del 12% dall'incrocio delle medie. A quel tempo, il prezzo è sceso in un consolidamento di 2 mesi e nuovi massimi locali sono stati raggiunti solo dopo 2,5 mesi.
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Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileTeoricamente, contando dall'ultimo massimo, il 15% del movimento al ribasso scende intorno al livello di 71,5 dollari al barile, che è al di sotto del supporto più importante a 74,5 dollari al 61,8% del ritracciamento dell'ultima ondata rialzista.
Fonte: xStation5
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