Selling pressure on OIL continues, although declines have been already reduced 🔴
Ritorno dell'offerta dalla Libia
Il prezzo del petrolio ha subito un forte calo da ieri sera, dopo le notizie riguardanti la nomina di un governatore ad interim della banca centrale in Libia da parte di entrambi i governi presenti nel paese. È importante notare che il governatore della banca centrale supervisiona i ricavi derivanti dall'estrazione e dall'esportazione di petrolio. È proprio per questo motivo che il conflitto sul candidato ha portato a un quasi completo arresto della produzione nelle aree controllate dal governo orientale nella seconda metà di agosto.
Arabia Saudita potrebbe aumentare la produzione
In aggiunta, ci sono notizie che l'Arabia Saudita sta considerando di aumentare la produzione più rapidamente per riconquistare la quota di mercato persa. Secondo il Financial Times, l'Arabia Saudita ha completamente abbandonato l'obiettivo di 100 dollari al barile per il petrolio Brent. Vale la pena ricordare che nel 2014 e inizialmente nel 2020, i paesi arabi non volevano ridurre la produzione, il che ha portato a un significativo ritracciamento dei prezzi, con l'obiettivo di costringere anche i produttori americani a ridurre la produzione.
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Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobilePaesi chiave vogliono un cessate il fuoco in Medio Oriente
L'Arabia Saudita, il Qatar, gli Stati Uniti e l'Unione Europea stanno lavorando a soluzioni per ottenere un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah che operano in Libia.
Ulteriori misure di stimolo dalla Cina e dichiarazioni da Novak della Russia
Secondo Novak della Russia, attualmente non esiste un piano per ritardare i tempi di aumento della produzione in OPEC+. Queste parole hanno probabilmente avuto il maggiore impatto nel limitare l'aumento dei prezzi nel mercato del petrolio. Inoltre, oggi si sono diffuse voci che il governo cinese potrebbe ricapitalizzare le banche per un importo di 1 trilione di dollari per sostenere la ripresa.
OIL.WTI (intervallo D1)
Al momento della pubblicazione, il prezzo del petrolio è sceso di oltre l'1,80% a 68,50 dollari al barile. I ribassi sono stati in parte ridotti, poiché nella prima parte della giornata il petrolio era sceso del 3,80% a 67,20 dollari al barile. I livelli intorno a 65-67 dollari rappresentano una significativa zona di supporto, anche basata su dati fondamentali come i costi di produzione, e non sono stati definitivamente superati dalla metà del 2021. In caso di rimbalzo, i livelli superiori a 70 dollari fino a 73 dollari dovrebbero essere considerati, poiché rappresentano la zona di resistenza più vicina.
Fonte: xStation 5
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