Atteso il Taglio dei Tassi
Oggi é il giorno del tanto atteso taglio dei tassi da parte della Fed e le attenzioni si concentrano principalmente sulle parole di Jerome Powell il quale fará l'ultima conferenza stampa dell'anno in attesa di conoscere le nuove prospettive rispetto l'economia Usa per il 2025 prima della prossima riunione che sará il prossimo 29 gennaio, riunione che al momento vede le probabilitá di un ulteriore taglio dei tassi a poco piú del 15%. I mercati rimangono sostanzialmente invariati dal punta di vista tecnico di lungo termine, ossia su base settimanale, mentre cresce l'attesa per il dollaro che al momento si ritrova a combattere con una potenziale inversione di lungo periodo sui principali cambi.FED AL TAGLIO TASSI. PROSSIMO TAGLIO A MARZO?
Oltre il 95% degli operatori professionali del Cme si attende per stasera un taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, un taglio tanto atteso quanto scontato quello di dicembre che vede queste stime altissime oramai da piú di un mese. Gli interrogativi sui tassi si concentrano piú sulle prossime riunioni, quelle del 29 gennaio e del 19 marzo del 2025 le quali saranno fortemente dipendenti da un solo parametro, quello del mercato del lavoro. Stasera gli occhi sono puntati su Powell e sulla sua conferenza stampa dove si parlerá delle prospettive economiche dipendenti dai dati che sono usciti di recente, atteso il classico "strong and resilient" per l'economia Usa che al momento presenta dei numeri lato inflazione che parlano chiaramente di un'economia in salute. Pil vicino al 3% e inflazione che stenta a tornare velocemente verso il 2%, i consumi continuano a macinare ma l'incognita piú grande arriva dal mercato del lavoro, visto dalla Fed come solido e che di fatto presenta dei numeri non incoraggianti se osservati dal punto di vista tendenziale di lungo periodo. Per la riunione del 29 gennaio non é previsto il taglio dei tassi dopo quello che probabilmente ci sará stasera, solamente un 15% si attende un ulteriore taglio mentre un taglio é previsto per marzo da circa il 50% degli operatori. L'attesa é quindi per il discorso di Powell e per le nuove prospettive di taglio dei tassi per il 2025.
COSA CI ASPETTIAMO DAI FUTURI TAGLI?
Osservando i dati usciti nel corso del 2024, il mercato del lavoro presenta delle criticitá alquanto importanti. La prima arriva dal tasso di disoccupazione che di fatto é salito durante l'anno e ha visto un rallentamento della salita nell'ultima parte dell'anno, un andamento alquanto anomalo dal punto di vista macroeconomico e che rappresenta una vera e propria eccezione, situazione destinata a peggiorare nel corso del 2025 osservando la situazione dal punto di vista econometrico. Il tasso di disoccupazione ha tagliato la sua media storica a 18 mesi al rialzo, evento che ha sempre coinciso con un aumento considerevole del tasso di disoccupazione nel corso dei mesi successivi e solamente un rientro al di sotto della media potrá scongiurare questa prospettiva, quest'ultima ancora da non prendere in considerazione visto che il tasso di disoccupazione si trova ancora ben al di sopra della sua media. Altra criticitá arriva dai Nonfarm Payrolls che, per quanto risultino sempre positivi, vengono puntualmente rivisti in negativo nelle letture successive arrivando al punto che tra il 2023 e il 2024 la somma delle revisioni si avvicina alle 800.000 unitá di posti di lavoro. Altro dato che preoccupa é quello relativo alle richieste continue di sussidi di disoccupazione che al momento si trovano a ridosso dei massimi dell'anno e che si riportano ai livelli del 2018, una situazione complessiva che di certo non coincide con un miglioramento del mercato del lavoro. Questa situazione prevede quindi un peggioramento futuro del mercato del lavoro, soprattutto a partire da febbraio quando sará finito l'effetto positivo della chiusura annuale del 2024, pertanto sono attesi altri tagli dei tassi in linea con il ciclo avviato a settembre.
DOLLARO SULLE SPINE
Il dollaro é protagonista del mercato in questo momento con EurUsd che combatte da ben 4 settimane a ridosso di area 1,0450-1,05, area che viene supportata dal mercato e che sembra essere una vera e propria barriera. Si parla molto di proseguimento del ribasso di EurUsd verso la paritá ma questo dipenderá essenzialmente dal test dei livelli attuali e della conformazione tecnica che vede ben 4 settimane si supporto sui livelli detti prima. La chiusura mensile di dicembre sará determinante per il primo trimestre, pertanto una chiusura al di sopra dei minimi di novembre in area 1,0360 potrebbe giá aprire alla possibilitá di vedere EurUsd ritornare verso l'alto nel corso del 2025. Altro cambio critico é UsdJpy che si ritrova a ridosso di area 153-154, area insostenibile per la BoJ che é pronta ad aumentare i tassi seppur si trovi nella condizione di non farlo. Vero é che a livello teorico un aumento dei tassi é valido osservando inflazione e disoccupazione ma allo stesso tempo dobbiamo considerare il fatto che fino a qualche mese fa ci si trovava nella condizione in cui era ancora presenta la politica di controllo della curva dei rendimenti dovuta all'alta esposizione della stessa BoJ sul suo debito, debito che vedrebbe un aumento della spesa per interessi dovuta ad un aumento dei tassi di interesse, cosa che la BoJ non vuole ma che probabilmente dovrá fare qualora non voglia intervenire direttamente sul mercato obbligazionario o sul mercato valutario. Situazione interessante anche la sterlina che con il cambio GbpUsd si trova davanti alla condizione piú interessante nel lungo periodo. I Gilt a 10 anni hanno il rendimento maggiore tra i titoli di Stato e nel frattempo i tassi di interesse sono i piú alti sul mercato, il che presenta una finestra di carry trade con lo yen. Anche in questo caso, come nel 2022, o si interviene sull'obbligazionario o si sará costretti a tagliare i tassi e alla svelta visto che la situazione della disoccupazione in Uk sembra essere alquanto instabile. Se la disoccupazione aumenterá in Uk, aspettiamoci dei tagli molto aggressivi nel corso dei prossimi mesi.
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