L'indice di volatilità CBOE VIX (VIX) è sceso di quasi il 10% ieri e ha perso quasi il 20% dai massimi locali. Un fattore che ha supportato questa reazione è stato il rimbalzo di Wall Street, dove l'S&P è aumentato di oltre l'1,8% in una sola sessione. Di conseguenza, la domanda di copertura contro la volatilità è diminuita, la paura ha ceduto il passo alla cupidigia e i mercati sono tornati alla "normalità", mostrando una forte speranza per il ritorno del "mercato toro" prima dell'inaugurazione di Trump. L'umore è stato supportato da:
- Un'inflazione PPI inizialmente più bassa (martedì), seguita (ieri) da un aumento dell'inflazione USA leggermente inferiore alle attese, che ha supportato il rally di sollievo dopo i recenti cali.
- Risultati solidi dalle banche USA e commenti da parte dei membri della Fed, suggerendo una continua tendenza disinflazionistica, con un'economia solida (Goolsbee, Williams).
- Risultati molto solidi da Taiwan Semiconductor (TSM.US), con previsioni superiori alle attese, a supporto del sentiment nel mercato dei semiconduttori.
Il fatto è che, tuttavia, i dati sull'inflazione sono stati piuttosto misti e l'inflazione continuerà a essere un "tema" di mercato nei mesi a venire. Allo stesso modo, Trump porta con sé un numero considerevole di incognite, rendendo i primi mesi della sua presidenza potenzialmente un po' stressanti per i mercati. Pertanto, un possibile aumento del VIX, dai suoi attuali livelli estremamente ipervenduti, rimane plausibile. L'indice ha raggiunto la zona di 16, dove abbiamo visto consolidamento nelle ultime settimane e da cui ci sono state significative reazioni al rialzo dei prezzi.
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L'impulso ribassista di ieri ha indicato una possibile correzione 1:1, dopo la quale potrebbe esserci un tentativo di rimbalzo. D'altra parte, tuttavia, nello scenario di un ritorno del Nasdaq 100 sopra i 22.000 punti, non è escluso un ulteriore impulso ribassista del VIX, che probabilmente significherebbe un test della zona tra 14,5 e 15 punti.
Fonte: xStation5
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