Secondo i dati preliminari del PIL del Cabinet Office, l’economia giapponese ha registrato una contrazione più significativa del previsto nel primo trimestre del 2024, con un calo annualizzato del 2,0% rispetto al calo previsto dell’1,5%. Questa marcata flessione riflette le pressioni derivanti da uno yen persistentemente debole che ha continuato ad avere un impatto negativo sui consumatori. In particolare, i consumi privati, che rappresentano oltre la metà dell’economia giapponese, sono diminuiti dello 0,7%, ben più del previsto calo dello 0,2%. Questa diminuzione rappresenta il quarto trimestre consecutivo di calo della spesa al consumo, la serie più lunga dal 2009. Anche le spese in conto capitale sono diminuite dello 0,8%, invertendo la crescita rispetto al periodo precedente e segnando il primo calo in due trimestri.
- Contrazione trimestrale: il PIL si è contratto dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, a fronte di un calo previsto dello 0,4%.
- Consumi privati: diminuiti dello 0,7%, un calo più significativo rispetto al previsto calo dello 0,2%, segnando il quarto trimestre consecutivo di calo, la serie più lunga dal 2009.
- Spese in conto capitale: in calo dello 0,8%, il primo calo dopo due trimestri di crescita.
- Esportazioni: si è registrata una riduzione del 5,0% rispetto al trimestre precedente, il calo maggiore dal secondo trimestre del 2020.
Lo yen debole ha contemporaneamente avvantaggiato i settori dell’export e del turismo grazie a un tasso di cambio più competitivo, aumentando al contempo i costi dei beni importati, schiacciando così le famiglie e le piccole imprese. Questo contesto economico rappresenta una sfida per il recente spostamento della Banca del Giappone verso una politica monetaria più restrittiva, incluso un aumento dei tassi a marzo, il primo dal 2007. La banca centrale potrebbe dover affrontare ritardi nei futuri rialzi dei tassi a seconda della ripresa economica nel trimestre in corso. Al momento della pubblicazione, i mercati stanno scontando il prossimo aumento completo dei tassi di interesse di 10 punti base alla riunione di settembre.
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Nonostante i dati deboli provenienti dall'economia giapponese, lo yen è oggi la valuta G10 più forte, con l'USD/JPY che perde lo 0,30% a 154.400. L'apprezzamento dello JPY può essere attribuito al forte deprezzamento del dollaro in seguito ai dati CPI statunitensi di ieri. Dalla pubblicazione del rapporto, abbiamo assistito a deflussi di capitali dal dollaro, e lo JPY ha beneficiato direttamente di questo movimento. Nonostante il contesto globale positivo, il calo dell’USD/JPY si è interrotto subito dopo la pubblicazione del PIL giapponese. Da allora, il tasso di cambio è rimasto stabile e si muove lateralmente.
Fonte: xStation 5
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