Il dollaro statunitense sta estendendo la sua tendenza rialzista, rafforzandosi contro quasi tutte le principali valute. Contro lo yen, l'USDJPY ha raggiunto livelli in cui il Giappone è intervenuto all'inizio di quest'anno.
Considerato il rischio significativo che Donald Trump alimenti l'inflazione il prossimo anno e il rischio di un eccessivo indebitamento, i rendimenti obbligazionari rimangono elevati, il che è positivo per il dollaro statunitense, almeno per ora.
Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi
Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileUn altro fattore che spinge l'USDJPY al rialzo è la politica monetaria in Giappone. Per ora, gli analisti si aspettano che la BOJ rimanga inattiva e continui a valutare le condizioni al suo prossimo incontro di dicembre. Attualmente, si prevede che la BOJ aumenterà il suo tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo allo 0,50% al suo incontro di gennaio, seguito da altri due aumenti di 25 punti base ad aprile e luglio, portandolo all'1,0%.
Ricordiamo che nel medio periodo, la vittoria elettorale di Donald Trump fornirà un ulteriore impulso inflazionistico per l'economia giapponese aumentando il costo delle importazioni. Nel caso della Banca del Giappone, questo solleverà preoccupazioni sul rischio che l'inflazione superi l'obiettivo del 2%, il che stimolerà un aumento del costo del denaro in Giappone.
La coppia USDJPY sta superando la barriera psicologica di 156 yen per dollaro per la prima volta da luglio di quest'anno. Un breakout sostenuto di questa zona potrebbe aprire la strada a ulteriori movimenti rialzisti verso la zona 157/158, dove in passato sono stati punti di controllo importanti per le forze di domanda e offerta. Il supporto più importante al momento rimane il recente massimo rotto, nella zona di 154,600, e il minimo locale vicino a 151,300.
Fonte: xStation
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