L'oro si mantiene stabile vicino a $2.630 mentre i trader valutano le prospettive della politica della Fed e le tensioni geopolitiche, con previsioni istituzionali che indicano un potenziale rialzo significativo nel 2025. Il metallo prezioso conserva i suoi impressionanti guadagni del 2024, nonostante la recente volatilità, sostenuto dagli acquisti delle banche centrali e dalla domanda come copertura contro l'inflazione.
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- Massimo storico 2024: $2.748,23 (ottobre)
- Variazione settimanale: -1,0%
- Performance da inizio anno: +27%
- Movimento post-decisione Fed: +1,1%
- Acquisti mensili delle banche centrali: Record storico in ottobre
Impatto della politica della Fed
I dati recenti sul PCE, che mostrano un'inflazione contenuta, hanno rafforzato le aspettative di tagli ai tassi nel 2025. Tuttavia, l'approccio cauto della Fed sul ritmo di allentamento ha introdotto una certa volatilità a breve termine. L'assenza di rendimento dell'oro lo rende particolarmente sensibile alle aspettative sui tassi d'interesse, con i prezzi supportati dall'allentamento monetario previsto.
Domanda delle banche centrali
Gli acquisti globali delle banche centrali restano un motore chiave, con l'FMI che riporta ottobre come il mese con il massimo accumulo dell'anno. UBS ha rivisto al rialzo le sue previsioni per il 2024, stimando acquisti di 982 tonnellate metriche, ben al di sopra della media post-2011 di 500 tonnellate, riflettendo strategie di diversificazione istituzionale continue.
Prospettive istituzionali
Goldman Sachs ha inserito l'oro tra le principali operazioni sulle materie prime per il 2025, prevedendo prezzi fino a $3.000 per oncia entro fine anno. UBS mantiene una posizione rialzista con un obiettivo di $2.900, raccomandando un'allocazione del 5% nei portafogli. Entrambe le istituzioni citano gli acquisti delle banche centrali, le aspettative di taglio dei tassi e le incertezze geopolitiche come catalizzatori chiave.
Fattori politici e geopolitici
Il mercato monitora da vicino i potenziali cambiamenti di politica sotto la presidenza di Trump, in particolare in ambito fiscale e commerciale. Le tensioni in Europa e Medio Oriente continuano a sostenere la domanda di beni rifugio, mentre le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale degli Stati Uniti potrebbero aumentare i flussi istituzionali verso l'oro come copertura.
Prospettive per il 2025
Nonostante il prezzo a breve termine possa restare sensibile ai segnali della Fed e alla forza del dollaro, la domanda strutturale delle banche centrali e le crescenti incertezze geopolitiche suggeriscono un potenziale rialzo sostenuto. L'interazione tra politica monetaria, flussi istituzionali e domanda di beni rifugio posiziona l'oro per un slancio continuo nel 2025.
L'oro si sta avvicinando al livello di ritracciamento di Fibonacci del 38,2%, che in precedenza ha rappresentato un forte supporto e attualmente coincide con la media mobile a 30 giorni (SMA).
Per i rialzisti, l'obiettivo chiave sarà il livello di ritracciamento di Fibonacci del 50%, che si allinea con la media mobile a 50 giorni (SMA). L'RSI mostra segni di divergenza rialzista, suggerendo un possibile slancio verso l'alto. Inoltre, il MACD si sta restringendo, indicando un potenziale crossover rialzista che potrebbe confermare un cambiamento di sentimento. Fonte: xStation.
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