Il greggio WTI perde il 2,80%, scendendo sotto i 72 dollari al barile, cancellando il recente premio per il rischio derivante dall'escalation del conflitto in Medio Oriente. Il catalizzatore del declino sono le preoccupazioni per un imminente rallentamento negli Stati Uniti e un calo della domanda di petrolio.
Il calo si sta verificando nonostante l’aumento del rischio geopolitico in Medio Oriente, dove le tensioni legate a potenziali azioni di ritorsione da parte dell’Iran contro Israele hanno sollevato preoccupazioni. Tuttavia, questi fattori geopolitici non sono stati sufficienti a controbilanciare la più ampia svendita del mercato e i timori di un rallentamento economico, in particolare negli Stati Uniti e in Cina.
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I bassi prezzi del petrolio sono favorevoli alla Fed e all'ulteriore raffreddamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Pertanto, i recenti cali potrebbero aumentare le aspettative degli investitori riguardo al numero di tagli dei tassi di interesse da parte della Fed nel corso di quest’anno.
I prezzi del petrolio sono scesi di oltre l'8,80% nelle ultime tre sessioni di negoziazione da giovedì scorso. Il calo dai livelli superiori a 78 dollari sta attualmente testando la soglia dei 72 dollari al barile. Gli hedge fund hanno ridotto significativamente le loro posizioni lunghe nette nei contratti futures, indicando una prospettiva ribassista per il mercato petrolifero. Se la pressione al ribasso continua, il prossimo intervallo target per l’attuale calo potrebbe essere intorno a 67,50-68,00 dollari.
Fonte: xStation 5
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