Il prezzo dell'oro raggiunge nuovi massimi record grazie ai dati macroeconomici e al dollaro debole 💵
L'oro è balzato a un record di 2.800 dollari per oncia, con un guadagno del 6,70% dall'inizio dell'anno. Questa corsa è alimentata dalle crescenti tensioni geopolitiche, le incertezze sui dazi e un dollaro statunitense in indebolimento, che favorisce l'oro come bene rifugio.
Inizia ad investire oggi o prova un conto demo senza rischi
Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileLe preoccupazioni del mercato per i dazi su larga scala stanno aumentando la domanda di oro come copertura contro l'instabilità economica.
Le scorte di oro del Comex sono aumentate del 70% da quando è stato eletto il presidente degli Stati Uniti, raggiungendo un valore di 85 miliardi di dollari.
Il dollaro continua a declinare dopo l'inaugurazione di Trump, l'ultimo incontro della Fed e i dati sul PIL degli Stati Uniti più deboli del previsto. Un dollaro più debole storicamente sostiene i prezzi dell'oro.
La Fed ha mantenuto i tassi di interesse stabili, con il presidente Jay Powell che ha segnalato un approccio cauto a eventuali futuri tagli dei tassi.
L'impennata record dell'oro riflette l'incertezza del mercato causata dalla politica commerciale degli Stati Uniti, dai tassi di interesse e dalle fluttuazioni valutarie. Nonostante la tregua tra Israele e Hamas e l'assenza di dazi immediati durante la presidenza di Trump, le prospettive restano incerte, in particolare riguardo all'inflazione e ai prezzi delle materie prime come il petrolio. La Fed non prevede tagli rapidi dei tassi, con la prima riduzione totale prevista per giugno. L'oro sta raggiungendo i suoi livelli più alti, supportato ulteriormente dal calo dei rendimenti obbligazionari.
Fonte: xStation 5
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