LO STATEMENT DEL FOMC IN BREVE
L'economia americana continua ad espandersi in modo solido, il mercato del lavoro si sta raffreddando ma rimane ancora in salute, il tasso di disoccupazione rimane storicamente basso e l'inflazione é diminuita durante il corso dell'anno ma rimane comunque ancora alta. La Fed é convinta che nel lungo termine si raggiungeranno gli obiettivi del doppio mandato circa il contenimento dell'inflazione e il raggiungimento della massima occupazione. L'outlook economico rimane incerto e il Fomc sta prendendo in considerazione tutti i rischi del caso. I tassi rimangono fermi al livello attuale e verranno ritoccati solamente quando l'inflazione avrá intrapreso un percorso sostenibile verso il 2%.
IL PROBLEMA DELL'INFLAZIONE
L'attuale livello di inflazione target é il 2%, l'obiettivo della Fed per cui si potrebbero iniziare a tagliare i tassi, mentre il dato attuale si trova al 3%, livello ancora alto rispetto al target. In merito all'inflazione abbiamo un grande problema che risiede nell'inflazione reale misurata da Truflation, societá indipendente di econometria che si occupa del calcolo dell'inflazione Usa con un campione statistico ben superiore rispetto a quello utilizzato dal Bls, per giunta campione statistico aggiornato con frequenza giornaliera. L'inflazione misurata da Truflation per gli Usa é al 1,51%, un dato nettamente inferiore rispetto a quello del Bls, una consuetudine per quanto riguarda la differenza tra i dati di Truflation e il Bls. Ció che preoccupa é peró il ritmo di discesa dell'inflazione misurata da truflation, in quanto l'inflazione rilevata a inizio giugno era a ridosso del 2,7% e ora si trova al 1,5%, in pratica un calo fortissimo del 1,2% in circa 2 mesi. Questo dovrebbe allarmare circa i prossimi dati dell'inflazione Usa che potrebbe rivelare alcune sorprese in negativo. Inoltre un'inflazione in discesa, soprattutto se cosí repentina, indica che la domanda non riesce a sostenere i prezzi a livelli stabili, pertanto i prezzi devono scendere per andare incontro ad una domanda che risulta ora debole. In pratica, un'inflazione in discesa indica un'economia debole e il dato del Bls, notoriamente in ritardo per via della componente affitti, é ancora indietro.
Inflazione reale misurata da Truflation - Fonte:Truflation.com
IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE E IL MERCATO DEL LAVORO
Vero quanto dice Powell circa il tasso di disoccupazione, ossia il fatto che si trova su livelli storicamente bassi (4,1%). Il problema peró risiede nella tendenza del tasso di disoccupazione in quanto é una grandezza macroeconomica molto direzionale in negativo, ossia quando il tasso di disoccupazione inizia a peggiorare, lo fa ad un ritmo sempre piú intenso. Questo é dimostrato dalla rottura della media storica a 18 mesi del tasso di disoccupazione, la quale una volta tagliata al rialzo dal tasso di disoccupazione, inizia un sentiero al rialzo molto ripido che porta inevitabilmente ad un forte aumento del tasso di disoccupazione con tutte le conseguenze del caso, al di lá che il tasso di disoccupazione si trovi su livelli bassi o sostenibili. In questo caso la media é stata tagliata da circa un anno e sono giá ben 3 rilevazioni che il tasso di disoccupazione sale oltre le stime. Oltre al tasso di disoccupazione, menzione speciale per i Nonfarm Payrolls, dato parecchio utilizzato da Powell enlle sue conferenze stampa e motivo di vanto della Fed. Osservando le revisioni dei Nonfarm Payrolls, vediamo che nelle ultime 16 rilevazioni a partire dal gennaio 2023, il dato é stato rivisto in negativo per 13 volte cumulando un numero di posti di lavoro "bruciati" per circa 586.000 unitá. Ovviamente anche le richieste di sussidi di disoccupazione, dato con frequenza settimanale, risulta ben oltre le sue media storiche e ritornato ai livelli pre-pandemici, prima del forte ribasso coincidente con il periodo pandemico. La situazione del mercato del lavoro é precaria e risulta sottostimata, numeri alla mano, dalla stessa Fed.
PERICOLO RECESSIONE?
Inflazione in calo e disoccupazione in aumento in un clima di tassi sui massimi, sono il mix perfetto per una recessione, il tutto riprendendo la famigerata Curva di Phillips. Su questi presupposti risulta importante citare il Sahm Recession Indicator, un indicatore sviluppato da Claudia Sahm, economista della Federal Reserve, che indica come il discostamento del tasso di disoccupazione dalla sua media per uno 0,5%, indica un periodo di recessione. Al momento questo indicatore si trova a 0,43%, in pratica siamo ad un passo dalla recessione, il livello attuale é pari al periodo della crisi dei mutui subprime. Insomma, il quadro si fa interessante ma a quanto pare la Fed é miope e non vuole affrontare la realtá di quanto sta succedendo.
Sahm Recession Indicator sui massimi dal 2008. In grigio i periodi di recessione - Fonte: Federal Reserve Economic Data
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