Un presagio di sventura quello che attende il tasso di disoccupazione Usa in uscita venerdí, anticipato parzialmente dai dati di ieri e di oggi, i Jolts e quelli di Adp usciti nettamente peggiori rispetto le aspettative. Domani, oltre alla decisione in merito ai tassi di interesse in Europa, avremo l'uscita del report sul mercato del lavoro di Challenger, un ottimo report che va a delineare in modo specifico le condizioni del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione Usa uscirá invece venerdí insieme ai nonfarm payrolls, questi ultimi reduci da numerose revisioni in negativo passate in sordina nel corso del tempo, dati che risulteranno assolutamente fondamentali per l'andamento dei mercati azionari in quanto un peggioramento del tasso di disoccupazione potrebbe sancire l'inizio di un vero e proprio bear market, stando alle correlazioni che abbiamo con il 2000 e il 2007.
I DATI PESSIMI DEL MERCATO DEL LAVORO USA E LE RIPERCUSSIONI SUI MERCATI
Usciti da poco i dati di Automatic Data Processing (ADP) sulla variazione dell'occupazione in Usa. Si partica da 192k unitá e si stimava un ribasso a 174k unitá, il dato esce a 152k unitá, ben 40.000 posti di lavoro in meno. Questo dato si aggiunge ai dati di ieri, i Jolts job openings che misurano il numero di posti di lavoro vacanti misurati in 8,05 milioni contro il dato di partenza a 8,48 milioni, ben oltre 400.000 posti di lavoro in meno rispetto al dato precedente. Ricordiamo in merito al mercato del lavoro che c'é una storica correlazione tra tasso di disoccupazione Usa e andamento del Nasdaq dove, in un'economia a tassi alti, con inflazione al di sopra dei target, un'accelerazione al rialzo del tasso di disoccupazione ha coinciso con una fase di bear market (mercato ribassista) di lungo periodo. Attenzione quindi ai dati che usciranno venerdí in quanto il tasso di disoccupazione é stimato in uscita a conferma del 3,9% del dato precedente. Vedere un rialzo del tasso disoccupazione potrebbe mettere pressione alla Fed per tagliare i tassi alla svelta, altro elemento macroeconomico che coincide perfettamente con le condizioni di cui sopra circa l'inflazione e i tassi di interesse. Questa correlazione ha funzionato alla perfezione sia nel 2000 che nel 2008, periodi coincidenti con ribassi di mercato molto consistenti.
MERCATI AZIONARI SUI MASSIMI
Mattinata molto statica fino alle 13:00 quando abbiamo visto una buona accelerazione al rialzo del Dax e dei futures americani in pre-market, rialzi che in realtá proseguono da ieri sera con il movimento rialzista avuto sul cash Usa proprio in chiusura di serata. Mercati azionari quindi con una dinamica rialzista, una dinamica sospetta in quanto questi dati pessimi sembrano non voler influire nel breve, molto probabilmente perché il mercato attende l'uscita del tasso di disoccupazione di venerdí per, eventualmente, scaricare i prezzi dai massimi settimanali. Al momento la dinamica rimane rialzista e sembra non voler cedere assolutamente, sul mercato la pressione al rialzo sembra essere fin troppa.
Dinamica rialzista di Nasdaq su base 4 ore - Fonte:XStation
BANK OF CANADA PRONTA AL TAGLIO
Atteso nel pomeriggio l'intervento della Bank of Canada per un possibile taglio dei tassi dal 5% al 4,75%, un taglio di un notch che rappresenterebbe il primo taglio in occidente da parte di una banca centrale. Ovviamente la BoC non ha la stessa importanza della Bce, della Fed o della BoE ma sta di fatto che questo rappresenterebbe il primo taglio di una banca centrale in occidente. Questo taglio e atteso per il pomeriggio, in concomitanza con l'apertura del cash americano e l'uscita dei dati di ISM sul settore dei servizi insieme ai PMI di S&P Global sempre del settore dei servizi.
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