Crisi dell'uranio
Il mercato globale dell'uranio ha catturato l'attenzione degli investitori dopo che Kazatomprom, il più grande produttore mondiale di combustibile nucleare, ha annunciato una riduzione dei suoi obiettivi di produzione per il 2025. Questa decisione ha sollevato preoccupazioni sulla potenziale carenza di uranio e ha portato a un aumento significativo del prezzo di questa merce.
Kazatomprom, che rappresentava circa il 20% della produzione globale di uranio nel 2023, ha ridotto le sue previsioni di produzione per il prossimo anno di circa il 17%. L'azienda attribuisce questa decisione all'incertezza sulle forniture di acido solforico e ai ritardi nell'estrazione da nuovi giacimenti.
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Registrati per un conto reale PROVA UNA DEMO Scarica la app mobile Scarica la app mobileIl rilancio dell’energia nucleare aumenta la domanda
La crescente domanda di fonti energetiche più pulite sta determinando un cambiamento globale nella politica energetica. I governi di tutto il mondo, tra cui Giappone e Germania, stanno rivedendo i loro piani per la graduale eliminazione dell’energia nucleare. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica prevede che la domanda di uranio proveniente dai reattori nucleari aumenterà del 28% entro il 2030 e quasi raddoppierà entro il 2040.
Cameco in testa ai guadagni
La promessa di prezzi più alti dell’uranio ha attratto gli investitori, che hanno iniziato ad acquistare azioni di società nordamericane legate all’uranio. Aziende come Cameco, Denison Mines e NexGen Energy hanno registrato un aumento significativo dei prezzi delle loro azioni.
Gli analisti ritengono che gli obiettivi di riduzione della produzione di Kazatomprom, sebbene superiori a quelli del 2024, siano inferiori ai livelli precedentemente stabiliti. Ciò crea condizioni eccellenti per aziende come Cameco e altri produttori di uranio nordamericani.
Un breve sguardo fondamentale
Da un punto di vista fondamentale, vale la pena notare che i ricavi sono in calo da due trimestri consecutivi, ma a causa dei problemi del produttore kazako, questa situazione potrebbe cambiare. La società ha una valutazione relativamente alta, considerando il P/E prospettico, ma il miglioramento dei margini rispetto ai livelli dell'anno scorso potrebbe cambiare questa situazione.
Uno sguardo al grafico
Le azioni Cameco sono state sotto pressione da metà luglio all'inizio di agosto e hanno perso fino al 35% di valore. Le azioni hanno già registrato una certa ripresa dal minimo locale di circa 36 dollari per azione, ma sono ancora a circa il 28% di distanza dai massimi storici. Inoltre, si può vedere che Cameco sembrava rimbalzare un po’ più lentamente rispetto al mercato più ampio sotto forma di indice S&P 500. Le prospettive per la società sembrano solide, anche se è importante ricordare l'impatto significativo delle prossime elezioni americane. Da un lato Donald Trump scommette sulle fonti energetiche convenzionali, che non includono il nucleare. D'altra parte, Kamala Harris scommette sull'energia verde, quindi l'impatto dei risultati elettorali sulle azioni potrebbe essere ambiguo. Le resistenze chiave più vicine sono 44,6$ e 46,7$.
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