BANK OF JAPAN ALZA I TASSI. USDJPY VERSO IL RIBASSO DI LUNGO PERIODO?
Bank of Japan alza i tassi e li porta dallo 0,10% a 0,25%, altro rialzo storico che non vedevamo dal 2007. Secondo la BoJ l'economia si sta muovendo secondo le proiezioni della stessa banca centrale che vede un Pil in aumento per il 2025 e 2026 fino al 1% e una diminuzione dell'inflazione dal 2,5% di quest'anno, 2,1% per il 2025 e 1,9% per il 2026. Nella nota della decisione, la Boj afferma che il rispetto delle stime economiche potrebbe portare ad ulteriori aumenti dei tassi nel futuro. Continua il piano di riduzione acquisti di titoli governativi, i Jgb che vengono lasciati di fatto "in pasto" ai mercati e non piú controllati direttamente dalla stessa BoJ. Ricordiamo che la BoJ ha avuto fino a poco fa uno stretto controllo della curva dei rendimenti e di conseguenza dell'andamento dei titoli di Stato, ora questo controllo si sta allentando e potrebbe essere una vera e propria lama a doppio taglio qualora le proiezioni economiche non venissero rispettate. Osservando il report peró vediamo che l'allentamento é di lunghissimo periodo e si prevede che gli acquisti di Jgb si porteranno progressivamente dai 5,7 trilioni di yen del 2024 fino ai 2,9 trilioni di yen nel 2026 comportando un decremento delle riserve obbligazionarie compreso tra il -7% e il -8%. Come stabilito a marzo, la BoJ interverrá aumentando gli acquisti di bond governativi qualora ci saranno aumenti significativi dei rendimenti sul mercato obbligazionario. Una BoJ che prova ad uscire fuori dalla politica monetaria espansiva con lentezza e con le dovute precauzioni. Nel frattempo il cambio UsdJpy si porta nella notte sotto i 152 a confermare una potenziale inversione di lunghissimo periodo, ossia un'inversione definitiva al ribasso del cambio che comporterebbe quindi un forte apprezzamento della valuta giapponese nei confronti del dollaro. Il meeting della Fed di stasera sará decisivo per le chiusure tecniche, ma in linea di massima la situazione tecnica preme fortemente per un apprezzamento importante dello yen nel lungo periodo.
I DATI DI OGGI, LA FED E L'INFLAZIONE
Inflazione europea prevista in leggero ribasso dal 2,5% al 2,4%, un ribasso piú che doveroso vista la situazione economica relativamente stagnante come abbiamo visto dai dati di ieri. Oggi avremo anche il report di Adp sul cambiamento dell'occupazione, una variazione positiva prevista stabile a 150k unitá. Stasera gli occhi sono puntato sulla Fed che con altissima probabilitá manterrá i tassi fermi al livello attuale, spostando l'interrogativo sui tassi a settembre. Le stime del FedWatch Tool vedono il ribasso dei tassi certo al 100% e gli operatori si dividono in 3 categorie, quelli che vedono un taglio da 0,25% con la maggioranza assoluta, una piccola fetta vede un taglio dello 0,5% e una minoranza molto ristretta vede un taglio dello 0,75%. Sará fondamentale vedere cosa dirá Powell in conferenza stampa in quanto, osservando i numeri di truflation circa l'inflazione Usa misurata giorno per giorno, abbiamo un'inflazione in calo drastico da maggio e addirittura viene rilevata come ben al di sotto del target, siamo con un'inflazione in picchiata a 1,51%, molto piú bassa di quella registrata dal Bls che si trova al 3%. Poco importa se ci saranno dei miglioramenti sensibili sui dati del lavoro come abbiamo visto ieri sui Jolts, il sentiero macro é segnato e il Sahm Recession Indicator é ad un passo dal segnalare la recessione. Vedremo stasera cosa dirá Powell.
TRIMESTRALI MARKET MOVER
Ieri Microsoft, ricavi e utile per azione al di sopra delle stime e mercato che vende il titolo con forte violenza al rilascio dei risultati facendo sprofondare il Nasdaq che va a rompere i minimi da 3 settimane a questa parte in after-hours. Per Microsoft la stima degli utili per azione era a 2,94 dollari per azione, esce a 2,95 mentre i ricavi erano stimati a 64,38 miliardi di dollari ed escono a 64,73. Una trimestrale tutto sommato buona ma che il mercato non premia per via della delusione sulle revenue di Azure che a quanto pare hanno spinto il mercato a vendere fortemente il titolo in after-hours. Forti ribassi iniziali verso i 390 dollari, al momento riassorbiti nella mattinata odierna con le quotazioni che registrano un calo molto contenuto del -0,9% a 422 dollari, un allarme che sembra rientrato. Stasera é il turno di Meta, dopo la Fed, a chiudere la dinamica tecnica del mese di luglio.
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